La Sicilia spiana la strada per la proroga delle concessioni balneari, Legambiente: “Ritirare il decreto, è incostituzionale”

Non smette di far discutere la proroga al 31 dicembre 2024 il termine di durata delle concessioni demaniali marittime in Sicilia. A poche ore dalla fine del vecchio anno è stato pubblicato su Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana il decreto firmato dall’assessore al Territorio e ambiente, Elena Pagana.
Il presidente Schifani aveva annunciato la misura come decisione necessaria per dare “continuità alla gestione delle concessioni e certezze agli operatori in una fase di transizione in cui a livello statale devono essere emanate le indicazioni per procedere alle gare per l’assegnazione delle aree demaniali“. Un futuro dunque ancora incerto e poco chiaro. Per queste ragioni l’assessore Pagana ha anticipato l’istituzione di un tavolo tecnico di coordinamento per affrontare tutti gli aspetti normativi e tecnici della gestione del demanio marittimo regionale e agli ambiti di applicazione della direttiva europea. L’obiettivo sarà quello di fa scaturire “una direttiva operativa dai contenuti chiari e univoci per i concessionari, ma anche per le Capitanerie di porto chiamate alla verifica del rispetto delle norme“.

La decisione non è stata accolta con favore anche da Legambiente Sicilia. Il presidente Tommaso Castronovo ha infatti espresso tutti i suoi dubbi e le sue perplessità: “Oltre il 60% delle spiagge sabbiose è attualmente occupato da stabilimenti balneari, la maggior parte dei quali gestisce per l’intero anno l’uso dei tratti di spiaggia concessa, privandoli così della libera fruizione pubblica. Stabilimenti balneari che dovrebbero essere concepiti come strutture a servizio della fruizione del mare ma che – aggiunge – per la maggior parte, sono dei veri e propri locali di ristorazione e discoteche ai quali indefinitamente, in spregio alle Direttive europee e alle sentenze della Corte costituzionale sulla concorrenza e trasparenza ed in assenza dei piani di utilizzo del demanio marittimo, hanno ottenuto l’uso proprio ed esclusivo di un bene comune“.

Ci attendiamo che – conclude Castronovo – dopo i puntuali i rilevi di incostituzionalità del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e le sollecitazioni al governo nazionale e al parlamento a rivedere la norma che prevede la proroga delle concessioni balneari, il presidente Schifani ritiri il decreto dell’assessora Pagana e l’emendamento alla finanziaria in discussione all’Ars che proroga le concessioni demaniali marittime fino a dicembre 2025, in palese violazione delle norme europee e della giurisprudenza richiamata dal presidente della Repubblica“.

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