L’alluvione in Emilia-Romagna colpisce anche la pesca: troppa acqua dolce e porti in affanno

Soffre ma tiene il sistema ittico nelle zone alluvionate, anche se deve fare i conti con la riduzione delle giornate di pesca per il maltempo e la risorsa ittica stressata per un eccesso di acqua dolce. E preoccupa l’incognita dello stato di salute dei porti per l’insabbiamento. Lo fa sapere all’ANSA Fedagripesca-Confcoperative, che ha avviato un primo monitoraggio nelle zone.

In quanto ai prezzi, segnala, qualche giorno in meno di pesca, le difficoltà nei trasporti e possibili effetti speculativi, potrebbero causare per i consumatori rincari tra il 20% e il 30%. Per i produttori invece, sottolinea l’associazione, non ci sono margini di aumenti per sopperire ad un minor giro di affari dovuto anche alle difficoltà dei trasporti e della logistica, oltre allo stress che ha provocato l’eccesso di acqua dolce soprattutto per vongole e cozze allevate nella costa adriatica. Non ultimo si stanno rilevando problemi anche per la pesca delle seppie che si spostano più a largo per trovare la giusta salinità per la loro sopravvivenza, rendendo difficile la cattura.

Da una salinità media che va dal 22 al 34 per mille, a seconda che si tratti di laguna o di mare – spiega Vadis Paesanti, vice presidente Fedagripesca-Confcooperative Emilia-Romagnanei giorni di questo disastro ambientale questa massa di acqua dolce dal Po ha alterato gli equilibri facendo scendere i valori sotto il 20 per mille. A soffrire di più sono i molluschi bivalvi, in particolare le vongole di mare, i lupini, in questi casi si evita di pescarle per scongiurare danni peggiori“.

Ma a preoccupare il settore sono gli effetti a lungo termine sui porti da pesca a causa dell’insabbiamento. “Quando il livello dell’acqua sarà tornato alla normalità potremo avere una reale stima dei danni – spiega il vicepresidente Fedagripesca-Confcooperative, Paolo Tiozzoil 90% dei ‘porti pescherecci’ italiani è fragile, soggetto alla furia del maltempo. Ci sono continue opere di dragaggio o interventi spesso tampone per consentire ai pescatori di lavorare. Dopo quello che si è verificato, la situazione non può che peggiorare, dobbiamo già pensare che ci sarà molto lavoro da fare per il ripristino e la messa in sicurezza“.

 

 

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