Lampedusa, grande partecipazione al convegno “La frontiera del diritto”

Si è svolto a Lampedusa, sabato 9 e domenica 10 novembre, presso l’Aeroporto – Salone Congressi, il convegno “La frontiera del diritto e il diritto della frontiera. Dieci anni dopo di nuovo insieme a Lampedusa”.

Promosso da Area democratica per la giustizia e dall’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, l’appuntamento è nato da un’idea maturata in luglio, quando è stato bloccato l’accesso ai porti italiani alle navi delle Ong – e perfino della Guardia Costiera- che avevano effettuato salvataggi dei naufraghi. Proprio in quei giorni, si è deciso dunque di promuovere una nuova edizione, sempre a Lampedusa, del convegno che Magistratura democratica, Medel e Movimento per la giustizia -Art.3 organizzarono l’11 e il 12 settembre 2009, intitolato appunto “La frontiera del diritto e il diritto della frontiera”.

I lavori sono stati aperti dal messaggio di saluto del vescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, e da quello del sindaco di Lampedusa e Linosa, Salvatore Martello, che ha ricordato “come per troppo tempo si è parlato di immigrazione andando avanti a colpi di slogan spacciati per leggi” mentre “bisogna parlarne senza riferimenti costanti alla paura perché generano solo odio e divisione”.

Dopo l’introduzione del presidente di AreaDG, Cristina Ornano, e del presidente dell’Asgi, Lorenzo Trucco, si sono succeduti in questi due giorni molteplici interventi di accademici, politici, giuristi, avvocati, giornalisti, magistrati e militari. Tra loro, Anna Rossomando, vicepresidente del Senato; Giuseppe Salmè, già presidente della Corte di Cassazione; Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale; Domenica Gallo, presidente di sezione della Corte di Cassazione; Guido Raimondi, già presidente Cedu; Riccardo Clerici, responsabile ufficio legale dell’Alto Commissariato per i rifugiati dell’Onu-Unhcr; Luigi Patronaggio, procuratore della Repubblica di Agrigento; Simona Fraudatario, segreteria del Tribunale permanente dei popoli; Armando Spataro, già procuratore di Torino; Pietro Bartolo, vicepresidente della Commissione libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento europeo; i giornalisti Gad Lerner e Alessandra Ziniti.

“Superare la politica dei porti chiusi; ripristinare il permesso di soggiorno per motivi umanitari e consentire la registrazione anagrafica ai richiedenti asilo; riattivare il sistema di accoglienza degli Sprar”. Così Eugenio Albamonte, segretario di Area, ha delineato le proposte emerse dal convegno. Per il segretario dell’associazione delle toghe progressiste “si deve avviare una contro narrazione: non esiste un’emergenza migrazione e non esiste un’emergenza criminalità collegata ai migranti”.

Per Armando Spataro, “il Governo ancora non ha affrontato, al netto degli annunci fatti, una decisa revisione di molte inaccettabili previsioni contenute nei Decreti sicurezza”, perciò “l’augurio è che si affermi quanto prima il dovuto rispetto dei valori costituzionali, come auspicato anche dal presidente della Repubblica”.

Secondo invece l’eurodeputato Pietro Bartolo, “gli accordi con Turchia e Libia sono accordi scellerati”, del resto “nell’Ue esiste ancora molta resistenza ed è ancora grande la delusione per la bocciatura, durante la scorsa sessione plenaria, della risoluzione sul servizio di ricerca e salvataggio a cui avevamo tanto lavorato. Una risoluzione contro la criminalizzazione di chi salva vite in mare e per i ricollocamenti in tutti gli stati di quanti, disperatamente, arrivano in Europa”.

Il presidente dell’Asgi Trucco ha posto l’attenzione su come “la vera conquista del Novecento è stato il sistema dei diritti umani”, “un sistema che sta subendo un attacco durissimo”.

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