L’Autorità di Sistema Portuale del Mar di Sicilia Orientale punta sul porto di Augusta per la realizzazione di un deposito GNL
Il gas naturale liquefatto è leva competitiva per il sistema industriale e logistico della Sicilia Orientale e di tutto il Sud Italia. Questo il tema del dibattito che si è tenuto presso la sede di Confindustria Siracusa, con un panel di esperti internazionali e di autorità. L’Autorità di Sistema Portuale del Mar di Sicilia Orientale ha infatti recentemente pubblicato un avviso esplorativo di manifestazione di interesse per la realizzazione e la gestione di un deposito GNL nel porto di Augusta. Il progetto consentirà allo scalo siciliano di diventare il sito “core” della rete italiana di distribuzione e gestione di impianti di stoccaggio GNL, prevista dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Inoltre, grazie alla realizzazione del deposito, l’Autorità di Sistema Portuale potrà aderire alle indicazioni delle politiche nazionali e comunitarie in tema di pianificazione energetica: il Governo italiano ha infatti disposto che entro il 2025 tutti i porti “core” della rete TEN-T dovranno essere in grado di fornire GNL alle navi e che dovranno essere previsti distributori GNL per mezzi pesanti sulla rete stradale. Nel corso del dibattito Mario Dogliani, Direttore Generale della Fondazione CS Mare, ha ricordato che, nel momento in cui il GNL diventerà come previsto una quota significativa (20-30%) del combustibile utilizzato per il trasporto marittimo, ogni porto dovrà essere dotato di molteplici sistemi di rifornimento per poter servire in contemporanea diverse utenze anche di vario tipo. “In quest’ottica – ha spiegato Dogliani – sono due i tasselli fondamentali di cui la Sicilia, a beneficio dell’intera area del Sud Italia, deve dotarsi: la realizzazione ad Augusta di un deposito costiero small scale per la fornitura di GNL a mezzi navali, e la messa a punto di un’infrastruttura mobile che potrà rifornire, direttamente o indirettamente, l’utenza marittima, terrestre, e di altro genere della Sicilia e del Sud Italia”.
Il porto di Augusta è inserito nelle Reti TEN-T “CORE” NETWORK come Porto Strategico dell’Unione Europea per la sua posizione baricentrica lungo le rotte del traffico internazionale. È il più grande porto naturale del basso Mediterraneo dove all’interno di esso si trovano un’importante polo industriale con il porto petrolifero, commerciale, una base militare ed un porto/città con due darsena. Il porto si divide in due parti: rada esterna e rada interna o porto megarese; ad esso si accede attraverso due imboccature che interrompono i complessivi 6,5 km circa di diga foranea che lo proteggono.
Il complesso portuale è protetto da circa 6,5 km di dighe foranee con due aperture di ingresso. I pontili raggiungono 6,8 km di lunghezza ed il porto dispone di 43 accosti disposti su 1.160 m di banchine. Lo specchio d’acqua è di 45.000 metri quadrati, ed il pescaggio medio è di 14–18 m, con punti fino a 22 m. Le superfici attrezzate sono di oltre 250.000 metri quadrati, con estensioni previste nell’ambito del recupero delle aree industriali adiacenti dismesse. All’interno del porto si trovano cantieri navali, di riparazione, rimessaggio e rifornimento. Una parte cospicua è dotata di attracchi e attrezzature ad uso turistico/diportistico.
Una delle attività principali del porto è rappresentata dall’attività di trasporto marittimo dei prodotti di raffinazione del petrolio che rendono il porto leader in Italia e nel mondo ed inoltre, prodotti chimici, fertilizzanti, cemento, fosfati, ferro, legname, marmo, basalto e carbone fossile per un totale annuo di circa 1,5 milioni di tonnellate.