Le tensioni sul Mar Rosso si abbattono sul trasporto marittimo, a rischio l’export Made in Italy
I prodotti agroalimentari che partono dal nostro paese o arrivano in Italia passando per Suez sono principalmente quelli destinati o in arrivo da Asia e Oceania, di cui la quasi totalità viene trasportata via mare. Accanto a olio, cereali e passata di pomodoro ci sono anche tabacchi (33% dell’export complessivo) e foraggere (40%) ma una quota importante è rappresentata dall’ortofrutta, che è pure quella più esposta agli effetti dell’allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente, costrette a evitare il Canale di Suez, che potrebbe creare problemi di conservazione del prodotto fresco con il rischio di perdere fette importanti di mercato che sarebbero poi difficili da recuperare.
“Costi di navigazione alle stelle. L’interruzione del passaggio delle navi per il Canale di Suez ha peraltro provocato – continua Coldiretti – un’escalation dei costi del trasporto marittimo, in particolare nei traffici tra Asia e Mediterraneo. Da dicembre 2023 a gennaio 2024 le quotazioni del trasporto dal Mediterraneo alla Cina sono cresciute del 659%, secondo il Centro Studi Divulga. A rischio il record export. Le difficoltà sul mercato asiatico colpiscono un settore in grande espansione che ha messo a segno nel 2023 il record storico con l’export agroalimentare nazionale – conclude Coldiretti – che ha raggiunto il valore massimo di sempre a 64 miliardi, con una crescita del 6% rispetto all’anno precedente, secondo la proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat“.