LinkedIn si fa più dinamico: pubblicità estesa e giochi aziendali per potenziare l’engagement

LinkedIn si fa più dinamico: pubblicità estesa e giochi aziendali per potenziare l’engagement
di Giuseppe Miccoli

LinkedIn cambia ritmo. La piattaforma per eccellenza del networking professionale ha annunciato due novità che segnano un’apertura verso forme di interazione più dinamiche, accessibili e coinvolgenti: da un lato, l’espansione della funzione Thought Leader Ads; dall’altro, l’introduzione sperimentale di giochi interni che premiano le aziende più attive e innovative.

La prima novità riguarda direttamente la visibilità dei contenuti. Se fino a poco tempo fa era possibile sponsorizzare solo i post dei dipendenti di un’azienda, ora LinkedIn permette di amplificare i contenuti di qualsiasi membro, a patto che venga concessa l’autorizzazione.
Si tratta di un’evoluzione significativa per la funzione Thought Leader Ads, che diventa uno strumento potente di influencer marketing professionale, aprendo il campo a collaborazioni tra brand e voci autorevoli anche esterne all’organizzazione.
Un modo per dare slancio alle opinioni di esperti, consulenti e freelance, creando ponti narrativi tra le aziende e il loro pubblico.

Parallelamente, LinkedIn ha cominciato a testare una funzione molto meno “corporate” e molto più ludica: una serie di giochi aziendali che mettono in competizione le imprese sulla base dei punteggi ottenuti dai propri dipendenti.
I giochi, ancora in fase sperimentale, spaziano da quiz di logica a sfide di problem solving, e hanno un duplice obiettivo: rafforzare l’engagement interno tra colleghi e offrire un’inedita forma di employer branding, capace di mostrare un volto più umano, partecipativo e creativo delle aziende.

In un mondo dove il tempo dell’attenzione è breve e il linguaggio social è sempre più orientato al coinvolgimento, anche LinkedIn sembra voler spezzare la rigidità del suo registro tradizionale, aprendosi a nuove forme di interazione.
Le aziende, da parte loro, sono chiamate a ripensare la loro presenza sulla piattaforma: non più solo vetrine, ma attori attivi, giocatori, narratori.

LinkedIn evolve, e con lui cambia anche il concetto stesso di professionalità: meno formale, più dialogica, più partecipativa. E forse anche più autentica.

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