L’Italia al primo posto in Europa per consumi di pesce con 28 chili l’anno a testa

L’Italia detiene il primato tra i Paesi dell’Unione Europea per consumi di pesce con 28 chili l’anno a testa. Un contributo determinante viene anche dal tonno in scatola che nel 2017 ha registrato un valore di 1,3 miliardi di euro, con una produzione nazionale di 75.800 tonnellate e un consumo di 155.000 tonnellate (+3% rispetto al 2016) pari a circa 2,5 kg pro capite. E’ quanto è emerso in occasione della Giornata mondiale della pesca, dalla 28° edizione dell’assemblea delle Associazioni europee dei trasformatori ed importatori di pesce, che ha ospitato un convegno organizzato in collaborazione con l’Associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare (Ancit) e l’Associazione italiana industrie alimentari.

Buone le performance anche del surgelati che rappresenta il 17% dei consumi ittici, con 113.400 tonnellate (+5% rispetto al 2016), con un valore tra i 4,2 e i 4,5 miliardi di euro. Secondo i dati Ismea, gli italiani mangiano pesce surgelato 1 volta su 5, un prodotto che, ha ricordato il presidente dell’Istituto Italiano Alimenti Surgelati, Vittorio Gagliardi, ha le stesse proprietà nutrizionali di quello fresco, perché viene rispettata la catena del freddo, mantenendo sempre il prodotto a una temperatura di -18 °C durante tutto il suo iter, dal confezionamento alla tavola.

“In Italia l’importanza del mercato delle conserve ittiche è un riferimento per tutto il settore – evidenzia il presidente Ancit Simone Legnani – i consumatori totali di tonno in scatola sono il 94% della popolazione e quasi 1 italiano su 2 (43%) lo mangia ogni settimana, soprattutto perché è facile, veloce da preparare e versatile, ma anche in virtù dei suoi valori nutrizionali”.

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