Lollobrigida contro il Piano d’azione Ue per la pesca sostenibile: “Va rivisto senza penalizzare i pescherecci”
Attribuire alla pesca a strascico “l’esclusiva responsabilità del depauperamento dei fondali e delle risorse ittiche è una semplificazione“. È uno dei motivi indicati al Consiglio Ue dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida per cui Roma auspica “una revisione dei contenuti del Piano” d’azione per la pesca sostenibile proposto dalla Commissione europea il 21 febbraio. Il Piano prevede iniziative per una eliminazione graduale della pesca a strascico e altri obiettivi per aumentare la sostenibilità della pesca.
La revisione del Piano, ha detto Lollobrigida, va realizzata “di concerto con gli Stati membri e il settore“. Lollobrigida ha messo l’accento sui controlli sui metodi di pesca “di Paesi terzi nel Mediterraneo“, facendo appello a “non penalizzare i nostri pescherecci con regole rigide che sono inapplicabili verso i Paesi terzi“.
“È necessario – ha concluso – garantire sicurezza e sovranità alimentare senza visioni ideologiche che presuppongono un atteggiamento castrante per le nostre attività produttive rispetto ad altre nazioni negli stessi bacini di approvvigionamento“.