L’Onu adotta il primo trattato per la protezione dell’alto mare: in difesa della biodiversità marina

Decisione storica durante la riunione delle Nazioni Unite a New York. E’ stato adottato ieri il primo trattato internazionale al mondo per proteggere l’alto mare, ossia le acque che si trovano ad oltre 200 miglia nautiche, 370 chilometri, dalle coste che non ricadono nelle giurisdizioni nazionali.

L’accordo ambientale è stato progettato per proteggere gli ecosistemi vitali per l’umanità. Il trattato stabilirà un quadro giuridico per estendere le aree di protezione ambientale alle acque internazionali, che costituiscono il 60% degli oceani del mondo. Il Trattato d’alto mare è fondamentale per proteggere l’oceano, promuovere l’equità, affrontare il degrado ambientale, combattere il cambiamento climatico e prevenire la perdita di biodiversità in alto mare.

L’adozione di questo trattato, noto anche come “BBNJ” (biodiversità oltre la giurisdizione nazionale), è un risultato storico che segna la conclusione positiva di oltre un decennio di lavoro multilaterale. Questo accordo è anche una gradita aggiunta alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS), che fornisce il quadro giuridico in base al quale si svolgono tutte le attività nell’oceano. L’accordo entrerà in vigore dopo che verrà ratificato dalle 60 parti.

LE DICHIARAZIONI DEL COMMISSARIO PER L’AMBIENTE VIRGINIJUS SINKEVICIUS

“Questa è una vittoria importante per la biodiversità, un punto di svolta per la protezione dell’oceano e l’uso sostenibile delle sue risorse marine ed è quindi essenziale che il trattato entri in vigore rapidamente e sia effettivamente attuato”.

L’OBIETTIVO DEL TRATTATO 

  • Il trattato BBNJ istituisce una procedura per istituire aree marine protette su larga scala in alto mare. Ciò facilita il raggiungimento dell’obiettivo di conservare e gestire efficacemente il 30% della terra e del mare entro il 2030, concordato nel dicembre 2022 nell’ambito del Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework;
  • Stabilisce la condivisione dei benefici derivanti dalle risorse genetiche marine e prevede lo sviluppo di capacità e il trasferimento di tecnologia marina tra le parti;
  • Contiene regole chiare per condurre valutazioni di impatto ambientale, con i giusti controlli ed equilibri, prima di svolgere attività in alto mare;

 

 

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