Micro turismo, marketing e artigianato digitale: ecco il laboratorio Marineo CLICCA PER IL VIDEO

ARTICOLO DI MARIANNA GRILLO

Mettete insieme questi ingredienti: piacere della scoperta, ospitalità tipica di un borgo, prodotti artigianali e produzioni locali. Marineo è il luogo ideale dove sperimentare i vantaggi del micro turismo. Una tendenza contemporanea che si fonda su radici antichissime e che unisce tradizione e innovazione digitale.

UN PO’ DI STORIA…

Marineo si trova a circa 30 chilometri da Palermo ed è situata su un poggio sovrastato da un’imponente rupe, la Rocca (chiamata dai poeti “Dente canino della Sicilia” o “Tomba di Polifemo”). La sua storia è strettamente legata a quella della famiglia Beccadelli Bologna, al quale nel 1550 venne concessa, dietro pagamento di una forte somma, la “licentia populandi “dall’Imperatore Carlo V. A Francesco Bologna si deve la costruzione del Castello attorno al quale vennero edificate le prime abitazioni. Successivamente ai Bologna subentrò la famiglia Pilo a cui si deve l’abbellimento delle chiese e la donazione di  molte opere d’arte alla fondazione del Collegio di Maria.

Ad approfondire i diversi aspetti storico-culturali del territorio, un esperto: Antonino Scarpulla.

Il Castello di Marineo era il luogo ideale per gestire e raccogliere i frutti del territorio (specialmente il grano), nei grandi magazzini al piano terra. Oggi è sede di due grandi collezioni, una archeologica e l’altra relativa a beni etnoantropologici. Il Museo della Valle dell’Eleuterio custodisce testimonianze storico-archeologico, artistiche e documentarie dell’intero comprensorio territoriale provenienti soprattutto dai diversi insediamenti distribuiti lungo il corso del fiume Eleuterio. Si possono trovare vari reperti della Montagnola(su cui era stata edificata l’antica città di Makella) e  dagli altri numerosi insediamenti(circa una ventina), come quelli della Necropoli di Sant’Agata e Risalaimi. Il lavoro svolto in questi siti, ha permesso di ricostruire non solo la presenza dell’uomo preistorico ma, di sottolineare l’importanza di Makella. Questo sito dell’VIII-IX secolo a. C, è stato oggetto di visite guidate tema di studio per la conoscenza e la valorizzazione del territorio.  L’obiettivo è quello di portare nuove risorse per ampliare gli scavi e per attrarre ulteriori turisti. La seconda collezione ospitata dal Castello Beccadelli Bologna, riguarda il patrimonio etnoantropologico di Marineo esposto in cicli organici e strutturati (del grano, dell’olio, del vino e del formaggio), che rappresentano le principali coltivazioni e produzioni del territorio. Ma il castello non è solo storia e museo, è anche luogo in cui i marinesi si riconoscono per lanciare l’economia del territorio presentando il proprio brand, la propria azienda. Inoltre, è  oggetto di interesse da parte della scuola perché,  l’Istituto Tecnico Superiore-Indirizzo Turistico di Marineo, sta pensando a una fiera del turismo organizzando, con i ragazzi del corso, un’attività per ideare e realizzare nuove strategie di marketing.

Dal punto di vista culturale Marineo offre diverse opportunità. La festa principale si svolge ad agosto ed è dedicata a San Ciro ma, ad attrarre migliaia di persone è la “Dimostranza”. Si svolge ogni 4-5 anni ed è una rappresentazione della vita del santo. Circa 200 attori non professionisti, animano le piazze principali del paese per un evento che difficilmente si ritrova in altre parte della Sicilia ed è, per questo, più unico che raro. Per valorizzare il territorio si organizzano sagre, convegni e degustazioni. Peculiarità di Marineo, la presenza di giovani intraprendenti e tenaci che stanno portando attività proprie o ereditate da generazioni, sviluppando e recuperando eccellenze del territorio, in particolare quelle legate alla coltivazione del grano.

Per quanto riguarda l’aspetto paesaggistico, soprattutto in primavera, Marineo è una tavolozza di colori. Imperdibili, le escursioni a Pizzo Parrino o al Bosco di Ficuzza. Quest’ultimo, limitrofo al territorio di Marineo, custodisce in circa 9mila ettari particolarità botaniche e faunistiche oltre a un sito preistorico, il “Pulpito del re”, dove veniva praticato il culto solare.

Con Filippo Ribisi, vice presidente nazionale Confartigianato e con l’agronomo Antonino Barcia vediamo le particolarità artigianali e i prodotti tipici marinesi

L’artigianato marinese è legato al territorio e alla trasformazione dei prodotti. Qui si trova il pane più buono della zona, apprezzato da paesi e città vicine ma anche la pasticceria locale sforna eccellenze fatte con prodotti di qualità. Molte attività tradizionali hanno subito nel tempo delle trasformazioni. Ad esempio, l’antica attività del fabbro si è sviluppata assumendo sempre di più i contorni di un prodotto artistico e particolare. Ma, accanto a questo tipo di artigianato, se ne sta sviluppando un altro più moderno, legato all’edilizia, all’energia alternativa e legato alla valorizzazione dei beni culturali. L’artigianato di Marineo è contemporaneità che, se da un lato certamente vive di ricordi e tradizioni, dall’altro riesce a collocarsi perfettamente nel contesto attuale, ottenendo importanti risultati dal punto di vista economico. Protagonisti, sono soprattutto i giovani che  sperimentano e investono sull’innovazione, scommettono su nuove forme di artigianato digitale che sfrutta le opportunità del web. Per tutte queste ragioni, il turista trova in Marineo un luogo perfetto dove assaggiare e acquistare prodotti tipici in un contesto imprenditoriale giovane e vivace.

Anche la realtà agricola è molto importante e, anche in questo caso, si assiste a un buon ricambio generazionale in cui i giovani continuano l’attività di famiglia, preservando il passato e innovandolo. Un settore particolarmente interessante è quello zootecnico. Si trovano aziende in cui si allevano razze in via di estinzione (pensiamo alla vacca cinisara, regina del caciocavallo palermitano) e la vicinanza con Godrano, realtà principale del settore caseario della provincia, è un ulteriore stimolo alla produzione di materia prima di qualità. A Marineo ci sono molte aziende che allevano galline ovaiole in particolare l’ottima “collo oro siciliana”.

Oltre all’olivicoltura, la materia prima simbolo di Marineo, è il grano. Del resto, non dimentichiamo che il Castello era proprio il “granaio dei Beccadelli”. Anche per questa ragione, questo tipo di coltivazione non è mai stata abbandonata dai marinesi che anzi, hanno incentivato la produzione di grani antichi e moderni trasformando il prodotto in pane e pasta di alta qualità.

Franco Vitali, etnoantropologo, fa una sintesi della realtà di Marineo che per le sue caratteristiche può diventare (o forse lo è già), un vero e proprio laboratorio che unisce economia e turismo. 

Il micro turismo consiste nel mettere a sistema tutte le risorse di un paese per rilanciarne l’economia. L’obiettivo è quello di incuriosire in prima istanza, gli abitanti dei paesi limitrofi, creando le condizioni per accoglierli a Marineo che ha tutte le potenzialità storico-culturali per attrarre numerosi turisti. L’asso nella manica è rappresentato dalla stessa comunità di Marineo che conserva, vivido, il senso di identità che la rende unica e porta, i suoi abitanti a dare, per natura, il meglio di sé. La riscoperta e il rilancio dei prodotti tradizionali sono la risposta marinese al mondo alienante della globalizzazione. A Marineo il turista trova un territorio accogliente, a misura d’uomo, che mette in moto un meccanismo particolare che aziona la memoria che, per Sant’Agostino non è altro che “il passato nel presente e nel presente anticipazione del futuro”

NATALE A MARINEO…

“Da diversi anni – dice Scarpulla -realizziamo il presepe vivente nella piazza del castello, nel giardinetto del castello e negli ambienti limitrofi. E’ uno scenario di bellezza incomparabile perché lo si rappresenta con il tipico allestimento rinascimentale, epoca in cui il paese è stato fondato.”

Visita il sito https://castellidisicilia.it/

https://www.comune.marineo.pa.it/

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