Milazzo, grandi numeri per il “Muma”, nuovo Museo del mare
Boom di presenze al “Muma”, il Museo del mare di Milazzo, costituito circa tre mesi fa, preso d’assalto negli ultimi giorni, da un migliaio di visitatori, tra turisti e curiosi attratti dai resti del capodoglio Siso, principale richiamo del Museo. Il maggiore afflusso di visitatori del “Muma”, ospitato nella parte vecchia del Castello, l’antico Bastione di Santa Maria, si è registrato nei giorni del ponte di Ognissanti anche se le presenze giornaliere si mantengono rilevanti anche nel corso della settimana. Tutti in fila per conoscere la storia del capodoglio rimasto infilzato mortalmente dentro una rete da pesca a largo delle Eolie e spiaggiatosi a Capo Milazzo due anni fa.
Da quella storia è stata partorita l’idea del ricercatore universitario e biologo Carmelo Isgrò (oggi direttore del Museo) di recuperare le ossa, ricomporre lo scheletro di Siso ed esporlo in un Museo del mare in cui trovano sono esposti anche altri reperti. Isgrò è stato l’artefice della musealizzazione dei resti a scopo educativo, operazione in cui ha creduto fino a realizzarla. Un progetto realizzato in collaborazione con il Comune di Milazzo e il museo della fauna dell’Università di Messina senza finanziamenti esterni, ma con il sostegno e la volontà di chi ha creduto nell’idea. In breve tempo, il “Muma” è riuscito riuscito a polarizzare l’interesse turistico ma anche culturale e scientifico dell’intera comunità. Un buon viatico per lo sviluppo socioeconomico del territorio.