Milazzo: “In Ue portiamo avanti un lavoro per tutelare il nostro mare e i nostri pescherecci”
Il mare come risorsa indispensabile, la direttiva Bolkestein e la difesa delle marinerie siciliane. Intervistato da ilSicilia.it (CLICCA QUI), l’eurodeputato palermitano Giuseppe Milazzo si è espresso sugli obiettivi e le iniziative che metterà in campo nel corso del suo mandato, appena iniziato, dopo le elezioni e la composizione prima del parlamento e successivamente delle commissioni.
L’esponente di Fratelli d’Italia è stato nominato componente titolare della commissione Pesca, esponente della commissione degli Affari Regionali e della commissione LIBE (Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni del Parlamento Europeo).
Tra i temi principali c’è quello del ruolo della Sicilia in Europa. L’Isola gioca a Bruxelles partite importanti per il suo futuro. A cominciare da quelle relative al settore primario, passando poi sulla necessità di potenziare infrastrutture e trasporti. Campi d’investimento su cui Giuseppe Milazzo ha le idee chiare in termini di priorità. “Penso che vanno fatte alcune cose in continuità e con determinazione – sottolinea Milazzo –. Dobbiamo difendere il nostro mare e la nostra pesca. In Sicilia sono patrimoni essenziali per la nostra economia. C’è poi il tema del turismo. Il gruppo di Fratelli d’Italia sta investendo molto sulla battaglia relativa alla direttiva Bolkestein. Dobbiamo difendere la nostra costa e gli imprenditori che investono tempo e risorse. Inoltre c’è il tema dell’infrastrutturazione. Siamo il primo paese per l’utilizzo delle risorse del Pnrr. Raffaele Fitto ci lascia una grande opportunità. Sono soldi che in parte vanno restituiti. Quindi sarà importante produrre ricchezza“.
Quello della pesca è un tema da unire a quello della necessità di preservare le marinerie siciliane nei bracci di mare collimanti con le coste libiche. “Sto portando avanti un lavoro sulla tutela del nostro mare e dei nostri pescherecci – evidenzia l’europarlamentare di Fratelli d’Italia –. Le imbarcazioni libiche non hanno praticamente regole, al contrario dei nostri pescatori siciliani, i quali a volte rischiano di farsi sparare per portare a casa il proprio pane. Dobbiamo difendere i nostri pescatori, alleggerendo le restrizioni e interloquendo con la Libia per avere regole comuni. Ciò permetterebbe di avere una competizione regolare. Invece oggi vedi arrivare stock di pesce da questi paesi che oggi hanno regole diverse dalle nostre coste“.