Nasce “REsPoNSo”, l’app per segnalare i rifiuti marini in Sicilia
Da oggi pescatori, cittadini, diportisti e subacquei potranno inviare fotosegnalazioni relative alla perdita accidentale o all’individuazione di attrezzature di pesca abbandonate e di altri rifiuti in mare grazie all’APP sviluppata nell’ambito del progetto REsPoNSo.
Il progetto REsPoNSo (RiduzionE Pesca fantasma in Sicilia) è un progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali attraverso il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP 2014-2020 – Misura 1.40).
Iniziato nel mese di Marzo 2021 e con la durata di nove mesi, il progetto è guidato da Stazione Zoologica Anton Dohrn – Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine – Sede Sicilia, con il partenariato di WWF Italia, Marevivo Sicilia, CO.GE.COOPESCA di Portorosa, CO.GE.PA. di Licata e CO.GE.PA. di Lampedusa e Linosa.
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L’obiettivo dell’intervento è l’individuazione delle aree nelle quali sono presenti attrezzi da pesca e rifiuti abbandonati, allo scopo di rimuoverli, ridare spazio alla biodiversità e al recupero degli ambienti marini e infine salvaguardare e aumentare le risorse ittiche, oggi messe a rischio a causa del forte impatto delle molteplici attività terrestri e marine.
Il progetto prevede oltra alla riduzione del fenomeno del Marine Litter, il recupero e il riciclo degli attrezzi da pesca dispersi o abbandonati e la sensibilizzazione dei pescatori, attività quest’ultima che si è conclusa il mese scorso con un intervento di formazione specifica destinata ai pescatori dei tre CO.GE. PA. coinvolti nel progetto, condotta da autorevoli relatori provenienti dal mondo scientifico della ricerca, dall’imprenditoria di settore, ma anche dalla gestione delle aree marine protette.
Il progetto oggi giunge a un nuovo obiettivo: la realizzazione di una applicazione per dispositivi mobili, da oggi scaricabile da Play Store, intuitiva e semplice da usare, che consente d’inviare fotosegnalazioni georeferenziate, relative alla perdita accidentale o all’individuazione di attrezzature di pesca abbandonate o di accumuli di altri rifiuti marini.
Un sistema applicativo facile da utilizzare che, non richiede dati sensibili personali in fase di registrazione, che consente semplicemente di scattare una foto o d’indicare precisamente il posto in cui ci si sono stati individuati gli accumuli di rifiuti e di descriverli.
I dati pervenuti saranno inoltrati alle autorità di competenza per poi procedere alla strutturazione delle attività di possibile recupero.
La segnalazione consentirà non solo la rimozione dei rifiuti, ma anche il veloce recupero di eventuali attrezzi da pesca dispersi dai pescatori, che ricordiamo, come nel caso delle reti, costituisce una rilevante perdita economica per gli operatori, per non parlare poi dei vantaggi che ne deriverebbero per il sistema marino a seguito della diminuzione del degrado ambientale.
Intanto continuano le attività di recupero rifiuti in mare condotte dai pescatori, realizzate nei fondali marini anche con il supporto di alcuni nuclei subacquei.
A Lampedusa, nell’ambito del progetto e di un’altra iniziativa sostenuta dal FEAMP e dalla Regione Siciliana, i pescatori con le loro 38 imbarcazioni coinvolte in 9311 ore di pesca hanno conferito al centro raccolta: 1.353,80 kg di plastica, 544,20 kg di metallo, 156,40 kg di vetro, 3.901,10 kg di cordami e tessuti per un totale di 5.955,60 kg di rifiuti.
A questi vanno aggiunti i 338,50 kg di rifiuti prodotti a bordo e non rigettati in mare.
I risultati incredibili di queste azioni potranno essere implementati dall’utilizzo dell’APP REsPoNSo e dalle segnalazioni che potranno essere fatte da gli altri operatori di settore, ma anche del semplice diportista o dai comuni cittadini.