Nautica: il 60% delle aziende non ha impatto sugli ordini dalle sanzioni alla Russia

Per il 60% delle aziende delle nautica che hanno risposto al sondaggio dell’Ufficio studi di Confindustria Nautica, le sanzioni europee imposte alla Russia non hanno avuto impatto sugli ordini.

Anche se per il 32% del campione l’impatto c’è stato, seppure “poco significativo” e per l’8% degli intervistati è stato “significativo”. E’ uno dei dati dell’indagine presentata nel corso della convention annuale Satec di Confindustria Nautica che si è aperta oggi a Viareggio.

Oltre ai riflessi del conflitto sull’industria nautica, l’indagine ha analizzato i ritardi nella consegna delle materie prime dai fornitori: i tempi nel 2021 sono stati più lunghi dei valori standard, ma negli ultimi mesi si sono stabilizzati. Per il 24% degli intervistati arrivano fino a 4 settimane, per il 39% (meno rispetto al precedente 45%) si attestano fra 5 e 8 settimane, per il 13% fra 9 e 15, per il 17% fra 16 e 30 e solo per il 7% a 30 settimane. Tempi di attesa che comportano una programmazione più stringente degli ordini di materie prime e componenti. Per il 92% del campione, inoltre molti fornitori hanno aumentato i listini rispetto all’anno precedente.

L’assemblea privata dei soci di Confindustria Nautica si è conclusa con l’approvazione del bilancio 2021 chiuso con “una crescita dell’associazione che si è accompagnata ad una crescita del settore reattiva e solida, con positive prospettive anche per l’anno nautico in corso” ha commentato il presidente Saverio Cecchi. Per quanto riguarda i numeri: “Il bilancio – ha concluso il direttore generale Marina Stella – riflette tutti i progetti e gli investimenti e registra risultati positivi, con un costante rafforzamento della posizione economica e finanziaria della nostra associazione”.

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