Navi a energia eolica: la frontiera del trasporto marittimo contro la crisi climatica

Le auto, i camion e gli aerei vengono accusati di contribuire alla crisi climatica, ma anche il trasporto marittimo è estremamente inquinante, perché le navi utilizzano olio combustibile pesante a basso costo.

Una soluzione è l’utilizzo di navi a energia eolica, una nuova propulsione ad alta tecnologia che può essere installata sulle navi per ridurre il loro consumo di carburante, per una quota compresa tra il 10% e il 90% del fabbisogno energetico. Esistono inoltre software che utilizzano algoritmi sofisticati per tracciare il viaggio più veloce e più efficiente in termini di carburante.

Negli anni sono tante le idee portate avanti. In Giappone lo scorso ottobre la compagnia MOL, con un programma sostenuto dal Ministero del Territorio, delle Infrastrutture, dei Trasporti e del Turismo, ha iniziato le operazioni commerciali con una nave a emissioni ridotte, una portarinfuse, alimentata a energia eolica ausiliaria, per il trasporto di carbone principalmente dall’Australia, dall’Indonesia e dal Nord America, con un charter a lungo termine per Tohoku, la quarta compagnia elettrica più grande del Giappone. Secondo MOL riduce le emissioni di gas serra delle operazioni delle navi di circa il 5% in un viaggio Giappone-Australia e di circa l’8% in un viaggio Giappone-Stati Uniti.

Nel 2020 era stata la Svezia progettare la più grande nave da carico a propulsione eolica al mondo. Secondo il costruttore la “Oceanbird” potrebbe entrare in servizio già nel 2024, sarà lunga 198 metri e composta da 5 “vele alari” telescopiche che verranno realizzate in acciaio e materiali compositi, ciascuna alta 80 metri, capaci di ridurre la loro altezza in caso di cattive condizioni meteo e di ruotare di 360 gradi. Oceanbird sarà in gardo di ridurre le emissioni di CO2 del 90% rispetto ad una nave convenzionale, permettendo così alla Svezia di dire addio ai carburanti fossili entro il 2045.

Un’altra idea nasce sempre dai paesi baltici, con un traghetto, il “Viking Grace”, che dal 2013 collega la città finlandese di Turku alla capitale della Svezia, Stoccolma. L’imbarcazione è la prima del suo genere a integrare nel proprio sistema d’alimentazione le cosiddette Rotor Sail, vele a rotoreche catturano l’energia del vento per trasformarla in elettricità. Il dispositivo installato sulla Viking Grace ha un’altezza di 24 metri e un diametro di 4 m. Non è in grado, ovviamente, di far viaggiare la nave in autonomia ma permette di dare una mano al sistema propulsivo, tagliando i consumi di carburante. Il più del lavoro continuerà a farlo il gas naturale liquefatto (LNG) con cui è alimentata. Tuttavia la società stima che l’imbarcazione possa risparmiare oltre 900 tonnellate di CO2 l’anno grazie all’uso ridotto dei combustibili.

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