Nei fondali di Acireale la caldaia a vapore della HMS “Psyche”: ecco la sua storia legata alle eclissi solari del 1870
La caldaia a vapore adagiata sui fondali di Capo Mulini, nei pressi di Acireale, ha oggi una storia e racconta del destino della HMS “Psyche” e degli studi scientifici dei fenomeni astronomici legati alle eclissi solari di quel lontano 1870.
“Varata il 29 marzo 1862 dalla compagnia di navigazione Pembroke Dockyard, la HMS “Psyche” era una nave postale a vapore e ruote, utilizzata per condurre in Sicilia l’equipe scientifica “Eclipse Expedition” per studiare l’eclissi solare prevista per il 22 dicembre del 1870; della spedizione faceva parte anche il terzogenito di Charles Darwin, George Howard. Partita da Napoli e diretta a Siracusa il 15 dicembre 1870, nei pressi di Capo Mulini la “Psyche” collise con uno scoglio affiorante dall’acqua, sul quale rimase fortunosamente incastrata, consentendo lo sbarco di passeggeri e strumentazioni scientifiche a Catania, senza perdite umane. Dopo l’infruttuoso tentativo delle H.M.S. “Caledonia” e “Royal Oak” di disincagliarla, la “Psyche” fu abbandonata fino all’anno successivo, quando nel corso delle operazioni di recupero una delle sue caldaie scivolò nel sottostante fondale sabbioso a circa 30 metri di profondità. Nel mese di febbraio del 1871, per non arrecare pericolo e intralcio alla navigazione e probabilmente anche per salvare l’immagine della compagnia armatrice, lo scafo fu fatto esplodere, mentre il timoniere e il Comandante Fellowes, finirono davanti la Corte Marziale. Nel corso del dibattimento emerse che il capo della spedizione scientifica sollecitò il Comandante a navigare sotto costa, con l’obiettivo di posizionare le attrezzature in diversi punti, garantire un osservazione migliore e conseguentemente risultati scientifici che avrebbero portato onore e gloria a tutti gli attori della spedizione. Durante il comando temporaneamente lasciato al timoniere Sottotenente Scott, la “Psyche” fu condotta troppo vicina agli affioramenti rocciosi di Capo Mulini, mentre le segnalazioni di pescatori locali che avvertivamo del pericolo furono scambiate per saluti (causa del tragico evento fu anche attribuita all’utilizzo di una carta nautica francese non aggiornata). La vicenda si concluse con un severo rimprovero al Comandante, sia per avere ceduto il timone senza dare istruzioni precise circa la rotta, che per non avere ordinato la presenza di un marinaio allo scandaglio. Il timoniere Sottotenente Scott fu invece privato dei gradi e sollevato dal servizio per avere alterato la rotta senza valido motivo. Per quanto la presenza della caldaia fosse probabilmente nota già da tempo alla comunità subacquea catanese (e da alcuni pescatori locali genericamente definita come una non meglio identificata “cabina di ferro”), la Soprintendenza del Mare ringrazia per la segnalazione del ritrovamento l’Associazione “Futuro Mare”, Carmelo La Rocca e Andrea Di Mauro. Un particolare ringraziamento va a Mario Gangi, autore delle ricerche che hanno condotto alla ricostruzione storica dell’evento. Come recentemente avvenuto per l’identificazione del relitto della “Taikosan Maru” davanti la Timpa di Acireale, grazie all’impegno delle comunità locali un altro tassello di storia marittima dell’Acese ha trovato la sua giusta collocazione”. Così la Soprintendenza del Mare.