Nei fondali di Panarea sedimenti simili a quelli di Marte

I sistemi idrotermali sottomarini, dove si incrociano acque calde, gas, minerali e attività vulcanica, sono stati fondamentali per l’origine della vita sulla Terra e probabilmente anche su Marte. Lo dimostra il ritrovamento di alcuni granelli di sabbia ferrosi al largo di Panarea, simili a quelli trovati sul Pianeta Rosso e nelle rocce più antiche del nostro pianeta. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Scientific Reports, si deve ai ricercatori coordinati dall’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) di Palermo. Allo studio hanno partecipato anche le Università di Messina, Bologna, Modena e Reggio Emilia (UniMoRe) e il Centro di Biofisica Molecolare di Orleans. A circa 80 metri di profondità “abbiamo trovato casualmente dei sedimenti di colore rosso, diversi da quelli di tutto il fondo marino, che somigliavano a qualcosa già visto sulla Terra e su Marte”, spiega Francesco Italiano, coautore dello studio e direttore dell’Ingv di Palermo. Quelli trovati sono chiamati iron-ooids, e sono dei granelli di sabbia con un nucleo e una corteccia esterna di lamine concentriche costituite da minerali di ferro. Si tratta di un ritrovamento eccezionale, secondo i ricercatori, perchè è un deposito ancora in formazione sul fondo del mare.

“Finora non si sapeva come si fossero formati questi tipi di sedimenti – aggiunge Annalisa Ferretti, dell’UniMoRe – ma ora, grazie a questo ritrovamento, sappiamo che per la loro formazione serve un sistema idrotermale, e che anche su Marte, in passato, devono esserci stati dei mari con attività vulcanica e sistemi idrotermali”. I sistemi idrotermali sono stati il punto di partenza per la vita sulla Terra, “lo stesso potrebbe essere accaduto anche su Marte milioni di anni fa”, rileva Italiano. Questi risultati, conclude Ferretti, “potranno essere utili anche per indirizzare le future ricerche su Marte”.

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