New York approva il SAFE for Kids Act: stretta sui social per proteggere i minori

New York approva il SAFE for Kids Act: stretta sui social per proteggere i minori
di Giuseppe Miccoli
Il 20 giugno 2024 lo Stato di New York ha approvato il SAFE for Kids Act, una legge che potrebbe segnare un punto di svolta nel rapporto tra giovani e social media. Con l’obiettivo di proteggere i minori dagli effetti nocivi delle piattaforme digitali, la nuova normativa introduce obblighi stringenti per le aziende tecnologiche, chiamate a rivedere algoritmi e sistemi di accesso ai loro servizi.
La sigla “SAFE” sta per Stop Addictive Feeds Exploitation, e il senso della legge è chiaro fin dal nome: limitare i meccanismi “additivi” che tengono incollati bambini e adolescenti allo schermo. Per farlo, la legge impone due requisiti fondamentali:
Tecnologie efficaci di verifica dell’età, per distinguere con precisione gli utenti minorenni;
Restrizioni sui feed algoritmici, che non potranno essere proposti agli under 18 senza il consenso verificabile dei genitori.
Nel mirino, soprattutto, ci sono le timeline personalizzate generate dall’intelligenza artificiale e progettate per massimizzare il tempo di permanenza degli utenti sulle piattaforme. Questi strumenti, secondo molti studi, contribuiscono a creare dipendenza digitale, distorsioni nella percezione del sé e nella regolazione dell’umore, soprattutto tra i più giovani.
Il SAFE for Kids Act si inserisce in un quadro più ampio di regolamentazione dei social media a tutela dei minori, che coinvolge anche altri stati americani e istituzioni internazionali. È una risposta politica – e sociale – all’emergere di dati preoccupanti: aumento dei disturbi d’ansia, depressione, calo dell’attenzione e isolamento sociale tra gli adolescenti, spesso correlati all’uso intensivo e incontrollato delle app social.
Per le aziende tech, si apre ora una sfida complessa: adeguarsi alle nuove regole senza snaturare i propri modelli di business. Verificare con precisione l’età degli utenti è tecnicamente difficile e legalmente delicato. Limitare i feed additivi può ridurre drasticamente l’engagement e quindi la redditività. Eppure, la direzione è tracciata.
La legge di New York non è solo un segnale per gli Stati Uniti, ma un precedente potenzialmente globale. Se funzionerà, se verrà replicata, se porterà risultati concreti, potremmo assistere a una trasformazione strutturale dell’esperienza social per le nuove generazioni.
Una trasformazione in cui la tutela dell’infanzia digitale non è più un optional, ma una responsabilità condivisa.