Oceani più caldi danneggiano il clima: i risultati della ricerca su CO2 e batteri

Gli oceani, veri e propri pozzi di carbonio, sono capaci di catturare e trattenere circa 1/3 dell’anidride carbonica emessa ogni anno in atmosfera dall’uomo. Ma il riscaldamento globale sta mettendo in dubbio questa loro funzione. Oceani più caldi infatti sono ecosistemi meno in grado di stoccare la CO2. La causa sarebbe da ricondurre all’effetto dell’aumento termico sul metabolismo dei batteri che si trovano nei fondali.

Ad affermare ciò è uno studio, pubblicato su Nature, da un team di ricerca, della Rice University, Texas A&M University, University of Leeds e Università di Brema, che ha analizzato i risultati di 81 missioni oceanografiche che hanno raccolto campioni dai fondali negli ultimi 50 anni.

“Quello che stiamo scoprendo è che il seppellimento del carbonio organico è molto attivo”, ha spiega Mark Torres della Rice University. “Cambia molto e risponde al sistema climatico terrestre molto più di quanto gli scienziati pensassero in precedenza”.

“Se i nostri nuovi dati si riveleranno corretti, allora cambieranno molte delle nostre conoscenze sul ciclo del carbonio organico più difficile per il carbonio organico trovare la strada per essere sepolto nel sistema sedimentario marino”. Ha commentato Yige Zhang, primo autore della ricerca.

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