Operazione alla Pescheria di Catania: Guardia Costiera e Carabinieri sequestrano pesce vietato
Nell’ambito dei controlli sul territorio catanese, la Sezione di Polizia marittima della Capitaneria di Porto congiuntamente al Nucleo Carabinieri CITES di Catania nella mattinata di sabato scorso hanno operato presso il mercato storico di Catania della “Pescheria”.
I militari hanno eseguito accertamenti mirati alla messa in vendita di specie ittiche tutelate dalle convenzioni di internazionali a rischio estinzione e di specie invasive sulla filiera della pesca, ispezionando i banchi di vendita del mercato etneo.
Durante i controlli sono state recuperate e poste sotto sequestro, esposte ancora vive all’interno di contenitori in polistirolo, 5 esemplari di Anguilla Europea (Anguilla anguilla), specie in pericolo di estinzione. Il venditore che non era in possesso di alcuna documentazione necessaria per la detenzione e la vendita, come previsto dalla convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria competente.
Gli esemplari, dichiarati dal servizio veterinario dell’ASP di Catania idonei per la reimmissione in natura, sono stati liberati nelle acque del fiume Simeto, all’interno della Riserva Naturale Orientata, ambiente naturale ove è presente la specie nostrana di anguilla.
Nel corso dell’attività, è stata posta particolare attenzione anche alla presenza al mercato di Tonno Alalunga, oggetto di fermo biologico nei mesi di Ottobre e
Novembre, e di Pesce spada. Sono stati rinvenuti all’interno di una vasca 5 esemplari di Pesce Spada sottomisura (spadotti), pertanto sequestrati, mentre al commerciante è stata elevata una sanzione amministrativa di oltre 5 mila euro per commercializzazione di pescato al di sotto della taglia minima consentita.
Durante i controlli è stato trovato, accantonato e nascosto in una strada secondaria della Pescheria, un carrello con del prodotto ittico vario (saraghi, ombrine, pettini, tranci di pesce spada, acciughe) in stato di abbandono ed in cattivo stato di conservazione.
Il pescato dichiarato non idoneo al consumo umano dal personale dell’ASP, è stato conferito al servizio smaltimento rifiuto per la successiva distruzione, evitando così che finisse sulla tavola degli ignari consumatori, mentre circa 15 Kg di pesce verificato come commestibile, è stato donato ad un istituto di beneficenza di Catania.
L’attività preventiva, diretta a tutelare i diritti del consumatore, con riguardo alle garanzie di tracciabilità del pescato, proseguirà su tutto il territorio etneo, per verificare il rispetto delle norme in materia di tracciabilità e salubrità del pescato.