Palermo, si studia il Mediterraneo all’Arsenale della Marina Regia
Giovedì 24 e venerdì 25 novembre si svolgeranno all’Arsenale della Marina Regia di Palermo (via dell’Arsenale 144), con inizio alle 9.30, due giornate di studio sul futuro del patrimonio culturale costiero e subacqueo, alla presenza dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Elvira Amata.
L’incontro è promosso dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, diretta da Ferdinando Maurici, che ha riunito a Palermo relatori internazionali per un confronto che si spingerà sino alle aree “di confine” fra il Mediterraneo e l’Atlantico, come la costa di Cadice e il litorale portoghese, e nel quale verranno affrontate criticità e prospettive del Mare Nostrum nell’ottica di una migliore fruizione e valorizzazione.
L’evocativo titolo “Dove la Terra finisce e il mar comincia” è una citazione del più grande poeta portoghese, Luis Vaz de Camões (1524-1580), influenzato da Virgilio e dai grandi autori italiani di poemi rinascimentali, da Boiardo a Ariosto.
“L’incontro pone sul tavolo temi di scottante attualità – evidenzia l’assessore Elvira Amata – che nel Mediterraneo si trovano a dover coniugare storia, protezione dei paesaggi costieri e tutela dei giacimenti sommersi. È il caso delle sfide poste dalla ricerca di nuove fonti di energia che, in tutto il mondo, si indirizzano al mare e al vento e che nel Mediterraneo devono far conciliare esigenze di sostenibilità e mantenimento del ricco patrimonio storico e ambientale“.
La due giorni metterà a confronto sui vari temi archeologi subacquei delle Soprintendenze, storici dei paesaggi, ingegneri specialisti di energie rinnovabili, ecologisti a capo di strutture pubbliche demandate al monitoraggio dello “stato di salute” del mare e giuristi esperti in diritto del mare.
Domani (24 novembre), a partire dalle 9.30, le sessioni si svilupperanno attraverso le relazioni di Francesca Pellegrino, docente di Diritto della navigazione dell’Università di Messina; Vincenzo Franzitta, docente di Fisica tecnica all’Università di Palermo per le prospettive e gli impatti dell’energia tratta dal mare; Emilia Vermiglio, sempre dell’Università di Messina, che esaminerà le potenzialità dei piani di utilizzazione del demanio marittimo come strumenti di tutela del patrimonio costiero; Emilio Martin Gutierrez dell’Università di Cadiz, sulla realtà palustre della Baia di Cadice; Chiara Caldarella della SopMare sul waterfront di Palermo nella pittura.
Venerdì (25 novembre) i lavori riprenderanno alle 15,20 con una relazione di Hermenegildo Nuno Goinhas Fernandes dell’Università di Lisbona, che esaminerà l’area costiera portoghese; Roberto La Rocca, archeologo della SopMare che tratterà dei paesaggi costieri e dell’economia del mare nella Sicilia antica; Vincenzo Infantino, dirigente dell’Arpa Sicilia con cui la SopMare collabora attivamente nelle ricerche; Barbara Davidde del ministero della Cultura, con una relazione sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo.
I lavori delle tre sessioni saranno moderati da Daniela Segreto, capo di gabinetto dell’assessore regionale dei Beni culturali; Domenico Targia, direttore del Parco archeologico regionale di Himera, Solunto e Monte Iato; Caterina Greco, direttrice del Museo archeologico regionale Salinas.
Obiettivo dei lavori è esplorare e tracciare “rotte“, nelle quali la ricerca, la conoscenza, la tutela e la valorizzazione di ciò che l’attività umana ha costruito nel corso dei millenni possa andare di pari passo con lo sfruttamento sostenibile delle potenzialità.