Parte il progetto i-waveNet: monitorerà il moto ondoso e le correnti marine
Da domani partirà il progetto i-waveNet consistente nel monitoraggio del moto ondoso e delle correnti marine. Il progetto è finanziato dal programma di Cooperazione Interreg V-A Italia-Malta, in cui l’Università degli studi di Palermo ha un ruolo di primo piano. Nel progetto sono stati coinvolti anche il Cnr, Ingv, Ispra, UniCT, Università di Malta, Transport Malta e Ogs di Trieste.
Il progetto, che durerà due anni e mezzo, si pone come “obiettivo principale- dichiarano i promotori dell’iniziativa – lo sviluppo di un’azione di sistema finalizzata alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico– come allagamenti da mareggiate ed erosione costiera – nelle aree marinocostiere tra la Sicilia e Malta“.
E continuano spiegando che: “in particolare, sarà implementata una rete di monitoraggio innovativa basata sull’integrazione di diverse tecnologie di misura, come antenne radar HF, sensori micro-sismici, sensori di livello del mare, stazioni meteo costiere e boe ondametriche. La Rete Ondametrica Nazionale (Ron) Italiana, in esercizio sin dal 1987, è stata dismessa a dicembre del 2014 a causa di problemi di manutenzione delle boe collocate a mare. Da allora l’Italia è stata sprovvista di misure sistematiche del moto ondoso“.
Il risultato finale sarà un sistema che supporterà la fase decisionale e consentirà “attraverso la sovrapposizione di più strati informativi, di fornire i dati necessari alla gestione delle emergenze connesse al cambiamento climatico legate ai rischi provenienti dal mare”.
Uno dei primi lavori del progetto sarà il ripristino, da parte di Ispra, della boa ondametrica di Mazara del Vallo che verrà varata martedì 30 marzo, al largo della costa Mazarese su un fondale di circa 100 m. Questa installazione consentirà di fornire informazioni in near-real time sul moto ondoso del mare, non solo alla comunità tecnico-scientifica, ma anche a pescatori e altri stakeholders.