Pesca, approvato in Senato il ddl sul bracconaggio ittico

E’ stato approvato questa mattina in Senato, con 87 voti favorevoli, nessun contrario e 56 astenuti, il disegno di legge per contrastare il bracconaggio ittico nelle acque interne.

Il senatore Giorgio Bergesio, vicepresidente della commissione Agricoltura, ha annunciato la misura presentandola come un “disegno di legge di buonsenso, condiviso dal mondo dei pescatori sportivi e dai professionisti, che chiedono regole certe e più stringenti nell’esercizio delle attività della pesca. Molte delle acque interne del territorio nazionale sono interessate dal bracconaggio, il cui pescato, di dubbia tracciabilità e certificazione sanitaria, viene collocato soprattutto in circuiti di lavorazione e consumo nei mercati dell’Est Europa. Era necessario intervenire per ripristinare uno stato di legalità, attraverso l’introduzione di specifiche norme“.

Relatrice del disegno di legge è stata Mara Bizzotto, vicepresidente vicario della Lega a Palazzo Madama, che ha sottolineato come sia “frutto di un lungo lavoro portato avanti da anni dalla Lega per contrastare la pesca illegale e permettere una maggiore tracciabilità del pescato a tutela degli operatori sportivi e professionali e della salute dei consumatori. Una legge di buonsenso condivisa sia dal mondo dei pescatori sportivi sia dal mondo dei pescatori di professione, e che mette ordine dopo il pasticcio legislativo che nel 2019 portò la modifica dell’art. 40 rimandando al Medio Evo la gestione dei controlli sui nostri fiumi a favore delle organizzazioni malavitose dell’Est Europa. Questa legge pone rimedio, infatti, a un errore legislativo mettendo dei punti fermi nei controlli e nella lotta al bracconaggio. Una battaglia necessaria contro queste bande criminali, provenienti soprattutto da Romania, Albania e Moldavia, che fanno razzia di risorse ittiche nelle nostre acque interne. In questi anni c’è stato un grande lavoro di cooperazione tra tutte le parti coinvolte che ha permesso di effettuare operazioni importanti di salvaguardia della fauna ittica in Veneto e in tutto il Paese. Un ringraziamento va, quindi, a tutte le guardie volontarie, ai carabinieri forestali e alla Federazione Italiana Pesca Sportiva per la preziosa collaborazione nella tutela di un settore per noi fondamentale come la pesca“.

Anche Gisella Naturale, parlamentare del Movimento 5 stelle in Commissione Agricoltura, è intervenuta sul ddl sul bracconaggio ittico. “Oggi stiamo trattando un provvedimento che ha l’ambizione di intervenire su ciò che certamente non si può chiamare pesca, ma un vero e proprio abuso su tutta la fauna ittica di fiumi, laghi e lagune. Metodi di cattura invasivi e devastanti, veleni e fertilizzanti agricoli usati per indirizzare i pesci nelle trappole e nelle reti. Una scena perfetta per un film apocalittico, ma che purtroppo si ripete, e spesso, nella nostra realtà: spietati pirati delle acque che utilizzano questi terribili mezzi per fare bottino nei nostri specchi d’acqua. Metodi brutali che ovviamente uccidono ogni essere vivente che si trova nel loro raggio di azione e che permettono, in poche ore, di avere un pescato molto consistente con gravissime conseguenze per l’ambiente. Pescare di frodo è diventato più semplice e più redditizio in Italia e così, negli ultimi anni, si è drammaticamente affermata la presenza dei bracconieri nei nostri fiumi. Parliamo della piaga delle zoomafie e dello sfruttamento delle risorse animali per un giro d’affari annuale stimato in almeno 3 milioni di euro”.

Nonostante il lavoro e i voti favorevoli però la senatrice ha evidenziato le difficoltà nei tentativi di dialogo con la maggioranza: “Per tutti questi motivi questo provvedimento era molto atteso. Spiace constatare che il Movimento 5 Stelle sia stato l’unico gruppo ad aver presentato emendamenti, come se queste problematiche fossero troppo lontane da noi o, peggio, di scarsa importanza. Noi, fin dalla prima lettura, abbiamo ritenuto che ci fossero diversi margini di miglioramento del testo. Dai profili derogatori alla necessaria uniformazione delle sanzioni, passando dal sequestro dei mezzi e da maggiori controlli, per finire con il riutilizzo delle risorse recuperate nel fondo antibracconaggio. Ce l’abbiamo messa tutta per migliorare il testo, ma come al solito i margini di ascolto della maggioranza sono stati pari a zero. Con il risultato che avremo una legge poco chiara e dalle forti contraddizioni. Una legge piena di scappatoie, come ormai queste destre ci hanno abituato. Per tutte queste ragioni, non possiamo far altro che dichiarare il nostro voto di astensione, con l’auspicio che alla Camera le nostre proposte possano essere accolte“.

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