Pesca artigianale, la road map per accelerare il Piano Fao in Italia

Una road map in cinque punti per accelerare in Italia il piano d’azione per la pesca artigianale, promosso dalla Commissione generale per la Pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero (Cgpm-Fao).

E’ il messaggio lanciato dal confronto al Masaf tra istituzioni, cooperative della pesca artigianale, Aree Marine Protette, mondo pesca e della ricerca e organizzazioni non governative.

Il Piano, sottoscritto nel settembre 2018, rappresenta un impegno politico di portata storica, volto a garantire in un percorso decennale la sostenibilità ambientale, economica e sociale della pesca artigianale.

La piccola pesca artigianale rappresenta una risorsa strategica per il Paese – ha detto il sottosegretario all’Agricoltura Patrizio La Pietrae il Masaf è pronto a proseguire il confronto con tutti gli attori coinvolti per sostenere il settore“.

Un settore che per l’Alleanza delle Cooperative Italiane Pesca, “non è solo una componente economica ma un patrimonio culturale e sociale che va tutelato e valorizzato. Il Piano è un’occasione per rafforzare il ruolo dei pescatori nella gestione sostenibile delle risorse e nella costruzione di un futuro condiviso per le comunità costiere“.

Le priorità segnalate sono istituire momenti di approfondimento regolari con un confronto tra istituzioni, settore, ricerca e società civile; definire un quadro normativo capace di supportare lo sviluppo di piani di gestione locali; avere risorse dedicate e strumenti finanziari stabili per monitoraggio, formazione e innovazione anche alla luce dei cambiamenti nella programmazione europea; rafforzare raccolta e condivisione dei dati sulla piccola pesca, integrando conoscenze scientifiche e tradizionali; valorizzare le buone pratiche già esistenti, così da costruire un modello italiano di pesca artigianale sostenibile.

Come ha detto Alessandra Prampolini, direttrice generale del Wwf Italia, “la pesca artigianale sostenibile è un alleato prezioso per la tutela del mare e per il benessere delle comunità costiere, e l’attuazione del Piano in Italia è un passo necessario per unire conservazione, innovazione e giustizia sociale, mettendo le persone e gli ecosistemi al centro delle politiche marittime“.

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