Pesca eccessiva: dall’Ue le nuove norme su controlli, sanzioni e tracciabilità

Nuovi sistemi di controllo, pesca ricreativa, revisione del sistema sanzionatorio e miglioramenti nella tracciabilità: sono queste alcune delle novità contenute nell’accordo provvisorio sulla revisione del regime di controllo della pesca raggiunto tra il Consiglio e il Parlamento europeo. Gli aggiornamenti riguardano le modalità di controllo delle attività di pesca per far sì che le navi dell’UE e quelle che pescano nelle acque dell’UE rispettino le norme stabilite nell’ambito della politica comune della pesca (PCP).

L’accordo aggiorna circa il 70% delle norme vigenti in materia di controllo dei pescherecci al fine di rendere la pesca dell’UE più sostenibile. Tra le principali modifiche:

  • sistemi di controllo dei pescherecci (VMS) e registrazione elettronica: per garantire il rispetto delle norme della PCP, tutti i pescherecci saranno localizzati attraverso un dispositivo VMS (per alcuni pescherecci più piccoli, queste norme si applicheranno dal 2029) e avranno l’obbligo di registrare elettronicamente le loro catture;
  • pesca ricreativa: le persone che praticano la pesca ricreativa di specie specifiche dovranno essere immatricolate e dovranno registrare e trasmettere le rispettive catture tramite un sistema elettronico;
  • obbligo di sbarco: saranno usati strumenti per il monitoraggio elettronico a distanza per garantire che le catture indesiderate siano portate a terra;
  • revisione del sistema sanzionatorio: saranno stabiliti livelli minimi di sanzioni amministrative di natura pecuniaria in caso di infrazioni gravi delle norme della PCP, in alternativa alle sanzioni penali; a livello dell’UE sarà concordato un elenco di criteri comuni per alcune delle infrazioni gravi individuate;
  • tracciabilità migliorata lungo la catena di approvvigionamento: sarà più facile localizzare i prodotti della pesca e dell’acquacoltura freschi (compresi i prodotti trasformati, dopo uno studio della Commissione e una fase di transizione di cinque anni);

Vi saranno anche nuove norme relative al margine di tolleranza, o di errore, al momento della stima delle catture, che contribuiranno a evitare inesattezze nelle dichiarazioni. Sarà inoltre migliorata la raccolta dei dati riguardanti la pesca ricreativa.

Infine, alcuni pescherecci di maggiori dimensioni saranno dotati di un dispositivo per misurare la potenza del motore, al fine di assicurare che la loro capacità di pesca non superi i limiti stabiliti nell’ambito della PCP.

In generale, le nuove norme si applicheranno da due a quattro anni dopo la loro adozione, concedendo così alle autorità dell’UE responsabili della pesca e ad altri portatori di interessi pertinenti tempo sufficiente per adeguarsi ai nuovi requisiti.

Un sistema digitale, noto come “CATCH”, sarà introdotto nel contesto del regime di certificazione delle catture per la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata. Il sistema è inteso a garantire che i certificati di cattura e altri documenti correlati siano gestiti in un unico ambiente digitale a livello dell’UE, migliorando così la capacità delle autorità di individuare i prodotti derivanti dalla pesca INN.

I paesi non UE potranno emettere e convalidare i certificati di cattura direttamente nell’ambiente digitale CATCH. Per i prodotti della pesca importati nell’UE, anche gli importatori saranno tenuti a presentare certificati di cattura tramite il sistema CATCH.

La pesca eccessiva, oltre a essere una delle maggiori minacce per l’ambiente marino, mette anche a rischio la sussistenza delle comunità costiere dell’UE. Per la prevenzione abbiamo bisogno di un regime di controllo della pesca moderno ed efficace, che si avvalga dei più recenti sviluppi tecnologici. L’accordo odierno segna un passo avanti verso il conseguimento di questo obiettivo, assicurando che i principi ambientali sanciti nella politica della pesca dell’UE siano messi in pratica“. Ha dichiarato Peter Kullgren, ministro svedese delle Questioni rurali.

“Dopo 5 anni di negoziati, ieri sera a Bruxelles è stato raggiunto l’accordo sulla revisione del regolamento Controlli della pesca. Non possiamo dirci soddisfatti delle nuove norme che verranno imposte ai nostri pescatori. Su tutte, le telecamere a bordo (CCTV) che dovranno essere installate obbligatoriamente sulle imbarcazioni a partire da 18 metri lunghezza fuori tutto che presentano seri rischi sull’applicazione dell’obbligo di sbarco. Ci siamo sempre opposti a questo inaccettabile ‘Grande Fratello’ a discapito dei pescatori, peraltro con una tecnologia che è già superata. Anche sul margine di tolleranza non possiamo dirci soddisfatti, poiché non viene lasciata sufficiente flessibilità. Le stime dei quantitativi in chilogrammi di pesce registrate nella dichiarazione di trasbordo non dovranno eccedere il 10% rispetto a quanto viene sbarcato o ispezionato. Nel caso di catture accidentali, il margine di tolleranza sarà così basso che andrà a pieno discapito della pesca multispecie frequente nel Mediterraneo. È oggettivamente difficile quantificare esattamente il pescato di specie miste e piccoli pelagici, quindi questa stretta esporrà i pescatori a sanzioni più frequenti. L’unica nota di merito è riferita alla tracciabilità, in quanto verranno garantite ai consumatori maggiori sicurezza e informazioni sul prodotto ittico. Sicuramente siamo riusciti a migliorare molti punti rispetto alla proposta iniziale della Commissione, ma questo non basta. Ci opporremo al voto in plenaria al Parlamento europeo per esprimere il nostro dissenso e difendere le legittime istanze dei pescatori e di milioni di famiglie che vivono onestamente di pesca”. Così in una nota l’europarlamentare della Lega, Rosanna Conte.

 

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