Pesca illegale, Eolie: sequestro di “cannizzi” da parte della Guardia Costiera
Durante le attività di controllo per il contrasto alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, in questi giorni i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari hanno provveduto al sequestro di 20 FAD (Fishing aggregated devices), dispositivi di concentrazione di pesci sprovvisti dei previsti sistemi di identificazione e segnalamento e composti da materiale non conforme alle norme nazionali ed europee in materia di pesca, posizionati al largo delle isole Eolie.
I FAD sequestrati, noti anche con il termine “cannizzi”, si presentavano composti da foglie di palma, numerosi contenitori e teli di plastica, oltre che privi delle boe di segnalazione e della marcatura necessaria ad identificare il motopesca di appartenenza. Questi attrezzi rappresentavano un potenziale pericolo per la sicurezza della navigazione ed una minaccia per l’ambiente marino in cui sono stati illecitamente posizionati.
La pesca professionale a circuizione con l’ausilio dei FAD, può essere effettuata esclusivamente da pescherecci autorizzati dal Ministero; ogni attrezzo deve riportare la marcatura e l’identificazione del motopesca autorizzato in conformità a quanto previsto dal Regolamento (CE) 404/2011 e dovrà essere composto utilizzando cime e galleggianti biodegradabili, compatibili con l’ecosistema marino, al fine di minimizzare l’impatto sull’ambiente.
Nelle acque di giurisdizione italiana nell’anno in corso la Guardia Costiera con l’impiego di pattugliatori d’altura, elicotteri ed altri mezzi navali assegnati ai Comandi di zona ha recuperato e sequestrato già oltre trenta FAD illegali. Tale attività di contrasto alla pesca illegale, svolta dalla Guardia Costiera, è fondamentale per la salvaguardia dell’ecosistema marino e per il sostegno degli operatori del settore pesca che operano nella legalità.