Pesca illegale nelle acque catanesi: sequestrati 80kg di tonno Alalunga
Continua l’incessante attività di controllo della filiera ittica da parte del personale del Circondario marittimo di Riposto, nel Catanese.
Infatti durante il weekend appena trascorso sono stati rinvenuti 11 esemplari di pesce della specie tonno Alalunga – prodotto ittico illegale in questo periodo dell’anno – per un totale di circa 80 kg su un’autovettura privata, che, a seguito degli accertamenti di rito effettuati dai militari della Guardia Costiera di Riposto, era risultato privo di qualsiasi tracciabilità.
Inoltre si constatava che il mezzo non era idoneo al trasporto di sostanze alimentari. Quindi è stata contattata l’ASP di Giarre al fine di sottoporre il prodotto ittico a controllo sanitario a seguito del quale veniva giudicato non idoneo al consumo umano e quindi da destinare a successiva distruzione.
Al conducente del mezzo è stata elevata una sanzione amministrativa per il trasporto di alimenti su mezzo di trasporto non idoneo e una ulteriore sanzione amministrativa di 2mila euro per detenzione e trasporto di prodotto ittico pescato in tempi vietati. Corre l’obbligo di evidenziare che la cattura bersaglio, anche accidentale, della specie Alalunga è vietata dalle normative europee e nazionali dall’1 ottobre al 30 novembre di ogni anno, così come la detenzione e la commercializzazione, al fine di permettere la ripopolazione dello stock ittico.
Il Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Riposto, Tenente di Vascello Francesca Natale ha dichiarato che, l’attività di controllo sulla filiera della pesca da parte dei militari della Guardia Costiera continuerà incessante, soprattutto sui prodotti provenienti da pesca illecita e con particolare attenzione per quelle specie ittiche per le quali sono previste delle limitazioni alla cattura, in quanto un’attività di pesca eccessiva e poco razionale delle risorse ittiche dei mari e degli oceani, ma anche dei laghi e dei fiumi, porta ad un depauperamento degli stock ittici del pianeta a causa dell’impossibilità di determinate specie ittiche commerciali di potersi riprodurre.
Se da un lato, infatti, risulta importante garantire un adeguato approvvigionamento di pesce per soddisfare le richieste del mercato, dall’altro appare imprescindibile vigilare sul rispetto delle normative nazionali e comunitarie al fine di per assicurare alle generazioni future la possibilità di poter usufruire di una così importante risorsa per gli anni a venire.