Pesca illegale, salgono a 100 gli Stati nell’accordo Fao: raggiunto il 60% dei Paesi
Si è intensificata l’azione globale per combattere la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (Inn).
Sono arrivati a 100 gli Stati che si sono impegnati nell’accordo del Psma, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura sulle misure dello Stato di approdo. Con Angola, Eritrea, Marocco e Nigeria, gli Stati impegnati nell’accordo sono il 60%.
“L’aumento della domanda dei consumatori e la trasformazione dei sistemi agroalimentari nella pesca e nell’acquacoltura – afferma il direttore generale della Fao QU Dongyu – hanno portato la produzione ittica globale ai massimi livelli e vi è un ampio riconoscimento della necessità di intensificare la lotta contro la pesca Inn“.
Si stima che 1 pesce su 5 catturato in tutto il mondo ogni anno provenga da pesca Inn con impatti devastanti sulla sostenibilità della pesca e sui mezzi di sussistenza di coloro che ne dipendono, nonché sulla conservazione degli ecosistemi marini. E’ un’attività che mina gli sforzi nazionali, regionali e globali per realizzare una pesca sostenibile e la sua eliminazione è la chiave per riuscire a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
“Abbiamo la responsabilità di gestire e utilizzare tutte le risorse acquatiche in modo sostenibile – ha affermato direttore della divisione pesca e acquacoltura della Fao Manuel Barange – dobbiamo lavorare insieme per intensificare i controlli portuali e un adeguato scambio di informazioni“.
La Fao, infatti, ha recentemente lanciato un sistema che raccoglie e condivide informazioni ufficiali relative alla conformità con particolare attenzione ai risultati delle ispezioni portuali, alle azioni intraprese e all’ingresso o ai dinieghi nei porti.