Pesca, ministero al lavoro per la riforma del sistema sanzionatorio

Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha nominato un gruppo di lavoro per la riforma del sistema sanzionatorio pesca e convocato la prima riunione per il 13 giugno.

La revisione delle regole del sistema sanzionatorio ha l’obiettivo di rendere congrue le sanzioni rispetto al fatto illecito commesso, senza criminalizzare una categoria vessata da continue e improduttive riduzioni delle attività di pesca professionale imposte da Bruxelles. Riteniamo – si legge dal Masaf – doveroso metter mano ad un sistema che deve, da una parte, punire i trasgressori che attentano alla inestimabile biodiversità che popola il nostro Mediterraneo, ma, dall’altra, deve permettere di poter garantire il sostentamento di intere famiglie, nonché il mantenimento di tipicità e tradizioni locali. Il Ministero ha dato avvio con convinzione a un percorso di riabilitazione della pesca italiana. Abbiamo iniziato in Italia e proseguito in Europa, prima negando il nostro assenso alle imposizioni di riduzioni di flotta e giornate di pesca, poi contrastando il Piano d’azione pesca adottato dalla Commissione europea che vorrebbe l’azzeramento della flotta a strascico, fondamentale per il nostro sistema produttivo, senza avviare prima nessuno studio dell’impatto socioeconomico che questa misura comporterebbe e senza un serio piano di conversione. Abbiamo continuato questa nostra battaglia presentando ricorso alla Corte di giustizia Dell’Ue al regolamento controlli pesca, che criminalizza inutilmente un’intera categoria. Con la riforma del sistema sanzionatorio – conclude – che il Ministero ha avviato si vuole rendere giustizia al pescatore, che in quanto coltivatore del mare è, se non l’unico, sicuramente il più affidabile bioregolatore del mare“.

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