Pesca sostenibile, Ue: “Bene stock ittici ma servono altri sforzi”

Migliora la sostenibilità della pesca nell’Unione Europea. E’ questo quanto emerge dalla comunicazione diffusa dalla Commissione al Parlamento e al Consiglio “Pesca sostenibile nell’UE: stato di avanzamento e orientamenti per il 2024”.

Un numero ridotto di stock ittici è sottoposto a sfruttamento eccessivo, grazie alle decisioni di gestione della pesca sostenibile. Tuttavia, è necessario compiere ulteriori sforzi per garantire la resilienza delle attività di pesca e continuare il miglioramento dello stato degli stock ittici. Gli orientamenti proposti dalla Commissione per le possibilità di pesca nel 2024 sono il risultato di questa comunicazione e avviano un processo di consultazione con gli attori interessati. L’obiettivo delle proposte è mantenere gli stock ittici già a livelli sostenibili e favorire il recupero di altri stock ittici.

Nell’Atlantico nord-orientale, nel Mediterraneo e nel Mar Nero si sono registrati miglioramenti. In quest’ultimi, gli stock stanno lentamente migliorando, ma la mortalità per pesca rappresenta ancora una sfida. Nonostante l’ultimo dato disponibile mostri il tasso di mortalità per pesca più basso fino ad oggi, esso è ancora del 71% superiore al tasso raccomandato per la sostenibilità. È quindi necessario compiere ulteriori sforzi. Inoltre, le comunità di pescatori sono colpite dai cambiamenti climatici, che comportano incertezze legate alla riduzione della disponibilità di stock ittici, fondamentali per il loro sostentamento. La pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) impatta anche sull’accesso delle comunità di pescatori a risorse sufficienti, e ulteriori sforzi sono necessari per contrastarla, compresi accordi con i paesi terzi.

L’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina ha avuto un impatto sulla pesca nell’UE, in particolare nel Mar Nero. Le interruzioni continue delle attività di pesca e dei flussi commerciali, oltre agli effetti sui pareri scientifici e sui negoziati internazionali, sono state alcune delle conseguenze di tale aggressione

La comunicazione, a cadenza annuale, valuta i progressi verso pratiche sostenibili, l’equilibrio tra capacità di pesca e possibilità di pesca, i risultati socioeconomici e l’attuazione dell’obbligo di sbarco.

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