Pescatori e il paradosso italiano, Sammartino: “Ridare valore al pescato siciliano”

Sembrerebbe un paradosso, ma in Italia il lavoro del pescatore non è considerato usurante. Quindi, è esclusa la possibilità di accesso anticipato alla pensione. Una disparità di trattamento previdenziale che riscontriamo anche in materia di riconoscimento delle malattie professionali e di ammortizzatori sociali“. Lo ha affermato Enrica Mammucari, segretaria generale della Uila Pesca, alla Vecchia Dogana nel Porto di Catania, ai lavori di “Blue Friday – Il venerdì del pescatore” a cui ha partecipato anche il vicepresidente della Regione e assessore alla Pesca, Luca Sammartino.

Stiamo attuando una politica – ha detto Sammartinoche è finalizzata a ridare valore a tutto il pescato siciliano, partendo dalle specie neglette. Ci sono tante specie di pesce che sono state inspiegabilmente abbandonate, che dobbiamo recuperare anche per recuperare un equilibrio rispetto a una situazione, quella attuale, in cui c’è una eccessiva concentrazione della pesca su poche specie. L’idea complessiva – ha aggiunto l’assessore – è di implementare l’attività di lavorazione e trasformazione del pescato, che può essere davvero il punto di svolta per portare le nostre eccellenze ittiche sulle tavole di tutto il mondo. L’idea dell’integrazione della filiera, dall’allevamento e dalla pesca alla trasformazione, conservazione e commercializzazione del prodotto, è quella vincente. Sono queste le politiche messe in campo per riavvicinare i giovani che oggi abbandonano la pesca perché non è molto remunerativa, soffrendo della spietata concorrenza dei paesi emergenti“.

Il segretario regionale di Uila Pesca, Nino Pensabene, ha sottolineato le crifre di un settore in crisi: “Dal ’97 a oggi – ha ricordato – siamo passati da 4300 a 2100 imbarcazioni in Sicilia, dove il settore della pesca ha una tradizione significativa che leggi nazionali ed europee stanno contribuendo a distruggere“. Il segretario della Uila Pesca Catania, Antonio Giaimo, ha invece ribadito la necessità di realizzare “la priorità 1 del programma comunitario Feampa, incentivando la sostituzione o l’ammodernamento dei mezzi. Diversamente – ha osservato – sarà condizionato pesantemente il raggiungimento degli obiettivi della priorità 3, Crescita Blu, e quindi l’inserimento dei pescherecci nelle strategie di sviluppo“.

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