Plastic, l’opera d’arte che ha a cuore il mare
La plastica ingabbiata in una installazione d’arte. Così Pablo Dilet, pseudonimo del giornalista Dario La Rosa, con il sostegno dell’Area Marina Protetta delle Egadi e del Comune di Favignana ha puntato l’attenzione sulla necessità di far qualcosa per il nostro mare sempre più inquinato. Oltre cento bambini, in primavera, hanno partecipato alla raccolta della plastica fra le isole. Poi è arrivata anche Cassiopea, una tartaruga salvata in quelle acque, in difficoltà dopo aver ingoiato un tappo di plastica di una bottiglia di ammoniaca.
La tartaruga, dopo qualche giorno, è stata liberata mentre il tappo è stato simbolicamente ingabbiato nella lettera “S” dell’installazione PLASTIC. Un tour, quello dell’opera di Pablo Dilet, durante tutta l’estate toccando le tre isole delle Egadi Favignana, Levanzo e Marettimo.
Poi anche una tappa a Palermo, a Festambiente Mediterraneo di Legambiente, per quello che si preannuncia come l’inizio di un tour che potrebbe portare l’opera artistica in giro per il Mediterraneo. “Così come la plastica vaga nel Mediterraneo causando danni irreparabili – spiega Pablo Dilet, pseudonimo artistico del giornalista Dario La Rosa – vorremmo che allo stesso modo quest’opera approdasse in quanti più luoghi possibili per un invito non solo alla riflessione ma soprattutto alle buone pratiche”.
“I dati sulla salute del Mediterraneo non sono confortanti – aggiunge il direttore dell’AMP, Stefano Donati, relatore al dibattito – e il problema è drammatico. Crediamo che anche grazie all’arte il mare possa essere guardato con più attenzione, e che l’educazione ambientale, specie delle nuove generazioni, sia strategica per affrontare il problema alla radice”.