Porti e sviluppo green, dal Pnrr investimenti per 9,2 mld: Sicilia tra i principali beneficiari

Il Mims ha pubblicato il Rapporto “Investimenti e Riforme del PNRR per la Portualità”. Gli investimenti previsti per lo sviluppo della portualità dal Pnrr, dal Piano nazionale complementare (Pnc) e da risorse nazionali ammontano a 9,2 miliardi di euro. Il Rapporto è stato pubblicato e discusso questa mattina durante il seminario online al quale ha partecipato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini.

Il progetto prevede interventi in 47 porti di 14 regioni e di competenza di 16 Autorità di Sistema Portuale. La maggior parte degli investimenti sono diretti al Sud: il 46,9%. Il resto è distribuito per il 37,7% al Nord e il restante 15,4% al Centro. A livello regionale, Sicilia e Liguria sono le principali beneficiarie: alla prima 1,1 miliardi mentre alla seconda 2,7 miliardi di euro, di cui 600 milioni per la nuova diga foranea di Genova.

Il sistema portuale è uno dei pilastri strategici della nostra economia. Gli investimenti senza precedenti sulla portualità e le numerose riforme degli ultimi 20 mesi mettono i porti italiani in grado di competere meglio a livello internazionale. Ai numerosi interventi sulle infrastrutture materiali di porti, retroporti e Zone Economiche Speciali, nonché per i collegamenti stradali e ferroviari, si affiancano quelli sulla transizione ecologica e la digitalizzazione della logistica, in linea con le esigenze del settore del trasporto marittimo e terrestre“. Così Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha commentato il Rapporto.

Gli investimenti sono accompagnati dalle riforme riguardanti l’organizzazione delle attività portuali, le regole del trasporto marittimo, la semplificazione e la digitalizzazione delle operazioni logistiche. Nel Rapporto, inoltre, vengono anche descritte le riforme (alcune delle quali previste dal PNRR) attuate o avviate nell’ultimo biennio.

Dei 9,2 miliardi di euro, gli ultimi progetti sono stati individuati nell’ambito del Pnrr e del Pnc. Per quanto riguarda il Pnc, sono stati finanziati interventi, descritti con sintesi e schede tecniche, per complessivi 2,8 miliardi di euro, divisi in più ambiti.

Il 52% delle risorse allo sviluppo dell’accessibilità marittima alla resilienza delle infrastrutture portuali ai cambiamenti climatici, per cui sono previsti 22 interventi in 14 porti.

Il 24% delle risorse è destinato all’elettrificazione delle banchine, con 44 interventi in 34 porti. Sette degli investimenti in cinque porti hanno l’obiettivo di aumentare la capacità portuale attraverso opere di dragaggio, nuovi moli e piattaforme, con un investimento di circa 390 milioni di euro. Le rimanenti risorse sono destinate ad interventi per lo sviluppo delle aree retroportuali e all’efficienza energetica.

Previsti anche investimenti per le ZES. Alle Zone Economiche Speciali sono stati assegnati: 630 milioni di euro per 71 interventi, di cui 33 per progetti di ultimo miglio portuale e nelle aree industriale connesse, 30 per la logistica e l’urbanizzazione, 8 per l’aumento della resilienza dei porti al cambiamento climatico. 301 milioni di euro sono stati invece assegnati al Governo delle ZES attraverso i commissari nominati.

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