Porti, Fedepiloti: rinnovare tariffe, status e accesso alla professione

Rinnovo delle tariffe di pilotaggio e limite di età per l’accesso alla professione: sono i temi sui quali il presidente di Fedepiloti, Luigi Mennella ha chiesto risposte dal palco della 74 esima dalla nascita della federazione, in streaming, dal titolo “Professione Pilotapassato, presente e opportunità future“. Oltre a ricordare che andrebbe cambiato anche lo status giuridico del pilota e delle “corporazioni” che risalgono a 80 anni fa.

In tutta Italia i piloti sono 212, chiamati a guidare le navi dentro i porti, sono i primi a salire a bordo ed entrare in contatto con comandanti ed equipaggi di tutto il mondo. Il lavoro che non si è fermato neppure in tempi di pandemia ma restano nodi da sciogliere. “Le tariffe di pilotaggio sono decise dal ministero che sente noi e gli armatori e poi le fissa in base ai costi e ad una serie di parametri. Siamo ancora in attesa di quelle nuove, indispensabili almeno per minimizzare le perdite subite” spiega Mennella e aggiunge che “Il mancato rinnovo, regolare, sta agevolando alcuni armatori e sfavorendone altri“.

Poi c’è la questione del limite di età per l’accesso alla professione. “Una sentenza del giudice amministrativo di Palermo ha tolto il limite, fissato a 35 anni, previsto invece nel Codice della navigazione, innescando ricorsi e rallentamenti nei concorsi – spiega Mennella -. Per noi un limite è necessario. In ogni caso serve un chiarimento“.

Com’è cambiato il lavoro con la pandemia?” “Abbiamo messo in campo procedure per evitare di incontrarci fra noi perché mettere in quarantena un’intera corporazione, se un pilota si contagiasse, significherebbe chiudere un porto, visto che siamo pochi e serve un lungo training per entrare nella professione. Il 99% delle navi che scalano in Italia ha l’obbligo di prendere il pilota“.

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