Porti, Federagenti: “Le merci per l’Europa non transitano dall’Italia”

Un dato su tutti è che solo il 3% dell’import/export da e per la Cina che passa dai porti italiani transita verso altri paesi europei, contro il 49% dell’Olanda, il 57% della Grecia, il 39% del Belgio e il 23% della Germania.

 

Le merci, insomma, si fermano nel mercato nazionale. E’ uno dei limiti da superare per la portualità e la logistica italiana, elencati nel corso dell’assemblea di Federagenti a Venezia “L’Italia è porto solo se…” dal presidente Alessandro Santi che ha invocato la necessità di una cabina di regia con pieni poteri per far fare davvero il salto di qualità ad un settore che avrebbe tutte le carte in regola per crescere. Dovrebbe essere uno strumento che consenta di ripetere il successo del modello Genova che ha permesso la ricostruzione di ponte Morandi in tempo record. Quelle condizioni possono essere replicate secondo il sindaco di Genova Marco Bucci che intervenendo all’assemblea ha evidenziato come ingredienti essenziali “Tecniche di project management e tecnologie avanzate, con un allineamento funzionale delle professionalità che esistono anche nella pubblica amministrazione, ma sono sottoutilizzate e mortificate”. A testimoniare che c’è bisogno di una svolta per porti e logistica, Santi ha elencato anche altri elementi. “L’Italia è solo al decimo posto fra i paesi del Mediterraneo per volumi intercettati fra quelli che transitano nel Mediterraneo. Fanno meglio di noi la Grecia, la Spagna ma anche prepotentemente i porti del Nord Africa”

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