Porto di Mazara, prolungati i tempi per iniziare i lavori
Prolungati i tempi per i lavori di dragaggio del porto di Mazara: previsti in un primo momento in estate, poi a settembre, adesso sembra assai lontana una data certa.
Nonostante sia stata confermata dalla Regione l’aggiudicazione delle operazioni per asportare la sabbia dal canale, i lavori ancora non entrano nel vivo.
La motivazione? Il Comune di Mazara dovrebbe avviare alcune prescrizioni imposte dal dirigente generale dell’assessorato Territorio e Ambiente della Regione, Rosaria Barresi, e il consiglio nazionale delle ricerche, dovrebbe a sua volta fornire un parere su dove e come smaltire i fanghi estratti dal porto.
Del novembre del 2016, intanto, è il provvedimento della Barresi, numero 77171, che permette di depositare all’interno della colmata i vari sedimenti sabbiosi, consequenziali all’intervento di dragaggio del porto, che giacciono nei fondali e che fanno parte della classe A1 e A2.
“Sono state già inviate le prescrizioni relative alle tabelle, – precisa Silvano Bonanno, vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Mazara – che identificano la qualità dei fanghi al consiglio nazionale di ricerca per stabilire dove possono essere depositati al di fuori della colmata e se tutti sono inquinanti”.
Ma altri nodi giungono al pettine, riguardano il periodo degli interventi di mitigazione, che dovrebbe precedere quello di dragaggio (i lavori necessitano una certificazione ed un controllo attento da parte del Comune) e la prescrizione relativa alla realizzazione delle opere di delimitazione dell’area umida, per la quale occorre un’adeguata documentazione fotografica.
Tutta una serie di disposizioni, dunque, fondamentali per iniziare il lavori di dragaggio, la cui attuazione, secondo il vice sindaco, non rientrerebbe nel finanziamento della Regione.
La Barresi con un ulteriore provvedimenti ha fatto il punto della situazione, interpellando il Comune sull’analisi dell’incidenza ambientale e sulla presentazione di uno studio tecnico già redatto.
L’esito è positivo, il progetto c’è, ma ancora, a causa dell’aumento dei costi, non trova attuazione concreta.