Porto di Milazzo, Galluzzo e Midili all’Authority: “Scelte penalizzanti serve rilancio”
In gioco c’è il futuro del porto di Milazzo ma anche posti di lavoro che hanno garantito in questi anni la qualità del servizio al terminal. La vicenda del bando per la gestione del terminal del porto di Milazzo, pubblicato dall’Autorità Portuale ed andato deserto è di fondamentale importanza per il futuro del porto e dei collegamenti con le isole Eolie. Ma come ha evidenziato il sindaco di Milazzo, Pippo Midili, in gioco c’è tanto di più, c’è il rilancio del porto, ma non solo.
E se l’AP dello Stretto ha deciso di continuare con lo stesso schema di bando il rischio è, se non la certezza, che anche il secondo avviso vada deserto. Dopo l’allarme del sindaco Midili la politica si sta attivando ed il deputato regionale Pino Galluzzo si è fatto promotore di un confronto tra la Regione, l’Autorità di sistema portuale e il sindaco di Milazzo.
IL BANDO DESERTO
Nei giorni scorsi la Comet di Messina, dopo circa 12 anni, ha lasciato la gestione del terminal. L’azienda amministrata da Ivo Blandina, scaduta la concessione non ha partecipato alla gara d’appalto per la nuova concessione decennale (la gara peraltro è andata deserta). Il perché è presto detto, come spiegato dallo stesso Blandina. Le condizioni del bando predisposto dall’Autorità Portuali non erano economicamente sostenibili, ed ha contestato gli oneri di servizio previsti dal bando, la mancanza di copertura del costo del personale, delle manutenzioni e dei servizi resi all’utenza, oltre che del canone. “Non ci sono assolutamente le condizioni per poter continuare la gestione dei Terminal dell’Autorità portuale” ha detto Blandina comunicando di aver avviato le procedure per il licenziamento di otto lavoratori in servizio all’interno delle due strutture di via Luigi Rizzo e via Acqueviole.
Immediata la reazione del sindaco di Milazzo che ha sottolineato come la gara, nei termini in cui è stata predisposta è considerata penalizzante per eventuali partecipanti (infatti è andata deserta).
MIDILI: ORA BASTA
“Non posso accettare che ancora una volta scelte dell’Autorità di sistema vadano a penalizzare la mia città, innanzitutto determinando la perdita di posti di lavoro, cosa che non possiamo permetterci, ma anche di condizionare l’attività di un settore, quello turistico, che è importante- ha detto Midili- Non può l’AP che dal porto di Milazzo attinge il 45 per cento delle risorse, impiegarne appena il 3 per cento per l’attività del nostro scalo. Si è cominciato penalizzando il traffico merci con restrizioni continue a favore di altri porti, adesso si cerca di fare lo stesso con i passeggeri. Non si può continuare a mortificare la città di Milazzo con la chiusura del nostro (non dell’Autorità di sistema) porto . È arrivato il momento di porre fine a tutta una serie di situazioni che certamente non hanno fatto il bene della nostra città”.
GALLUZZO: RILANCIARE IL PORTO
A raccogliere l’appello del sindaco è stato subito il deputato regionale Pino Galluzzo che si è attivato per un incontro tra le parti. “Il porto di Milazzo per storia, posizione geografica e movimentazione turistica e, sino a qualche anno addietro commerciale, ha sempre avuto un ruolo di primo piano nel panorama regionale e anche all’interno dell’Autorità di sistema fornisce economicamente un contributo importante. Dunque, condividendo pienamente le preoccupazioni del sindaco di Milazzo, Pippo Midili, ritengo necessario riattivare il dialogo per portare avanti una strategia unica finalizzata a rilanciare lo scalo, tenendo conto degli indirizzi della locale amministrazione, dando anche attuazione agli altri progetti presenti nella programmazione della stessa Authority e, nello specifico, cercando di risolvere la prioritaria questione dei Terminal per evitare disagi a tutti coloro che viaggiano verso le Eolie”.
Mentre a quanto pare l’AP intende continuare nel percorso già intrapreso sulla vicenda è intervenuta con una nota anche Caronte & Tourist aggiungendo ulteriori elementi di riflessioni sulle criticità in atto. Già perché, dopo il primo bando andato deserto l’AP ne ha pubblicato un secondo sostanzialmente identico al precedente se non per una revisione al ribasso del fatturato minimo – da 400.000 euro a 200.000 euro – “al fine di potere permettere una maggiore partecipazione da parte degli operatori economici”, senza alcuna fee proporzionale ai passeggeri in transito.
FRANZA: IL PROBLEMA E’ DOPPIO
“Il dibattito – riflette il presidente Vincenzo Franza – è al momento focalizzato quasi esclusivamente sul terminal passeggeri dei mezzi veloci, ma la gara riguarda in realtà due stazioni marittime: quella al servizio degli aliscafi sulla Marina Garibaldi e quella al servizio dei traghetti ad Acqueviole. Stazione marittima, quest’ultima, composta da due fabbricati, bagni, parcheggi e biglietterie ma attualmente sottoutilizzata a causa del mancato completamento della bretella parallela a Via Tindaro La Rosa che avrebbe dovuto collegarla direttamente al porto. Manca il classico ultimo miglio, insomma. Ed è proprio a causa di questa ormai insostenibile anomalia che i passeggeri in auto continuano a utilizzare la viabilità cittadina (cioè Via Tindaro La Rosa) per raggiungere prima la storica biglietteria di Via dei Mille e tornare poi indietro verso l’imbarcadero bypassando la biglietteria di Acqueviole e la bretella, sulla carta già integralmente tracciata, che da questa potrebbe agevolmente portare ai traghetti senza interferire sulla viabilità cittadina.
Come sottolinea Franza il mancato completamento della bretella dedicata ha di fatto impedito l’utilizzo a pieno regime del terminal di Acqueviole, che quindi rappresenta attualmente solo un costo, quando invece potrebbe non solo contribuire al riequilibrio finanziario complessivo della gara ma anche contribuire a decongestionare la viabilità di Milazzo, migliorando i servizi per i passeggeri e alleviando i disagi per i cittadini. Sui possibili futuri sviluppi della gara, Franza non nasconde la sua preoccupazione. “Non vorremmo venissero a mancare quella gestione efficiente e quel servizio di livello adeguato alle esigenze dei vettori e dei passeggeri, fin qui assicurati dall’azienda che per ben 12 anni ha avuto la concessione. Invitiamo l’Autorità Portuale a considerare il completamento delle infrastrutture necessarie, affinché si possa realizzare appieno il potenziale anche della stazione marittima Acqueviole di Milazzo, garantendo un servizio efficiente per i nostri passeggeri e sostenibile per l’intera comunità”
E’ chiaro che il passaggio con la Regione che veda insieme tutte le parti interessate è fondamentale e non soltanto per il futuro del terminal ma per le strategie del porto in chiave di sviluppo e per il turismo.