Prodotti ittici, in UE il consumo medio pro-capite è 24 kg: Italia al sesto posto
All’interno del report pubblicato dalla Commissione Europea, Facts and Figures on the Common Fisheries Policy, un ampio spazio è dedicato alla spesa e al consumo dei prodotti ittici.
La spesa media per i prodotti ittici rappresenta il 6% dei consumi alimentari, nettamente inferiore a quella per carne, frutta e verdura, rispettivamente il 23% e 22%. In Italia anche la spesa media per i prodotti ittici risulta inferiore a quella di carne, frutta e verdura: l’8% contro il 24%.
Il consumo medio pro-capite supera di 3,3 kg quello del resto del mondo, arrivando a 23,97 kg. L’Italia è al sesto posto al 31,21%, dopo Portogallo, Spagna, Danimarca, Francia e Lussemburgo.
Il prodotto ittico consumato in EU proviene per 3/4 dalla pesca e per il resto dall’acquacoltura.
Nel 2020 la spesa per i prodotti ittici ha raggiunto i 64,1 miliardi di euro con la Spagna che con 13,6 miliardi di euro ha registrato il più alto livello di spesa, seguita dall’Italia, con 12,3 miliardi, e dalla Francia. A coprire la domanda di prodotti ittici sono le importazioni che nel 2019 hanno raggiunto 14,53 milioni di tonnellate.
Le specie ittiche più commercializzate sono il tonno, il salmone e il merluzzo. La produzione dell’UE copre quasi i 2/3 del consumo di pesce pelagico e più di metà del suo consumo di molluschi. L’UE è invece maggiormente dipendente dalle importazioni per i salmonidi e crostacei.