Progetto mare sostenibile, i pescatori puliscono il mare. Fedagripesca: “12 imbarcazioni al lavoro nello Stretto di Messina”

Bidoni di olio esausto, attrezzi da pesca dismessi, bottiglie di plastica e vecchie batterie. Sono solo alcuni dei rifiuti che i pescatori di Bagnara Calabra e Patti hanno trovato in mare, diviso e poi portato alle isole ecologiche. Piccoli gesti con cui gli operatori di Fedagripesca-Confcooperative, nell’ambito del progetto “Pesca Sostenibile” in corso da circa un anno, stanno trasformando il mare e i fondali dei dintorni dello Stretto di Messina, in particolare in Calabria e in Sicilia in 4 Siti di interesse comunitario Natura 2000.

I pescatori sono i primi attori più interessati alla salvaguardia del mare – spiega Antonio Lombardo dell’organizzazione produttori della pesca La Perla del Tirreno – lo sfruttamento delle risorse arreca danni anche all’economia“. Tra i rifiuti anche gli attrezzi di pesca, tantissima plastica, vetro e pneumatici.

L’idea che ci siamo fatti in questi ultimi anni è quella che senza tutela dell’ambiente non si avrà futuro per le nostre attività di pesca – gli fa eco Settimo Accetta, presidente della Cooperativa pescatori Marina, precisando che – il progetto è servito a sensibilizzare i nostri lavoratori verso una gestione responsabile dei rifiuti, sia quelli prodotti che quelli catturati con le reti. Attraverso i fondi Europei bisogna invece spingere i Comuni ad istituire le isole ecologiche che rendono più facile a noi pescatori lo smaltimento“.

Ad aver portato avanti le operazioni di pesca e pulizia sono state 12 imbarcazioni, sei in Calabria e sei in Sicilia, in coordinamento con i servizi comunali di raccolta e smaltimento dei rifiuti marini. “È necessario che si sviluppi una cultura ambientale“, evidenzia Nino Accetta presidente di Fedagripesca Confcooperative Sicilia.

Il progetto, finanziato dal Masaf a valere sui fondi europei Feamp 2014-2020, prevede anche azioni per la pesca sostenibile, dalla sperimentazione degli ami circolari per la salvaguardia della Caretta Caretta, al monitoraggio dell’impatto dei piani di gestione delle aree Natura 2000 sulle attività di pesca, dalla valutazione della presenza della Posidonia oceanica alla mappatura delle specie aliene da parte dei pescatori. “Si tratta solo dell’inizio di un grande percorso – spiega Paolo Tiozzo, vicepresidente Fedagripesca Confcooperative – grazie alla nostra formazione abbiamo immaginato dei pescatori 4.0, che partano dalla difesa dell’ambiente e arrivino al risultato economico. Attraverso la nostra formazione abbiamo potuto quindi rilanciare questa professione a 360 gradi“.

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