Quota tonno rosso e tutele per le anguille: l’Ue trova l’accordo su opportunità 2023

Aumento della quota per il tonno rosso, riduzione per quella del gambero di profondità e dei giorni di pesca per i pescherecci da traino, con meccanismi di compensazione per le imprese, divieto di pesca ricreativa e prolungamento da tre a sei mesi della chiusura per qualsiasi attività commerciale di pesca dell’anguilla.

Sono alcune delle decisioni riguardanti il Mediterraneo prese dai Paesi Ue, che dopo 36 ore di negoziato hanno approvato il regolamento sulle opportunità di pesca 2023 nell’Atlantico, Mar del Nord, Mediterraneo e Mar Nero. Le trattative per un accordo con Norvegia e Regno Unito continuano.

I ministri hanno deciso di ridurre del 7% lo sforzo (giorni in mare) di pesca per i pescherecci da traino nel Mediterraneo occidentale per proteggere gli stock demersali (specie ittiche che vivono nei pressi dei fondali), da detrarre sullo sforzo 2022. Si continuerà a utilizzare il meccanismo di compensazione che assegna il 3,5% di giorni aggiuntivi ai pescherecci che rispettano condizioni specifiche. I ministri hanno inoltre concordato di ridurre del 3% i limiti massimi di cattura per gli stock di gambero viola e rosso e di gambero rosso gigante in Corsica, Mar Ligure, Mar Tirreno e Sardegna. 

La prospettiva dei ministri è miope in particolare nel Mediterraneo, dove i ministri di Francia, Spagna e Italia non reagiscono come dovrebbero alla pesca eccessiva e alle crisi climatica e della biodiversità“. E’ il commento della direttrice della Ong Oceana Europa, Vera Coelho, all’accordo del Consiglio Ue sulle opportunità di pesca 2023. Altro capitolo critico dell’accordo, si legge in una nota della Ong, sono le misure per la riduzione delle catture dell’anguilla europea, specie ad alto rischio estinzione, su cui “è svanito l’impegno dei ministri della pesca dell’Ue nei confronti della scienza“. I ministri Ue, prosegue la nota, “hanno superato per anni le proposte basate su pareri scientifici della Commissione europea, legalizzando quindi la pesca eccessiva“.

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