Ricorso del Governo contro il regolamento controlli Ue, Tardino: “Azione cruciale per la tutela del settore e della Sicilia”
Il Governo italiano, su proposta del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, ha depositato il ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, avverso il Regolamento (UE) 2023/2842 del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 novembre 2023 per quanto attiene ai controlli nel settore della pesca. Rispetto al regolamento, che, come noto, rende obbligatorio l’utilizzo da parte dei pescherecci di strumenti di controllo elettronico a distanza, in particolare telecamere a circuito chiuso (CCTV) e la registrazione elettronica delle catture, il Governo Meloni aveva già espresso voto contrario in sede di approvazione.
“Il ricorso del Governo alla Corte di Giustizia Ue contro il regolamento che prevede l’obbligo di strumenti di controllo per i pescatori è prova della politica del fare“, dichiara Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega e del Gruppo ID, componente della commissione pesca.
“Il settore della pesca è cruciale per l’Italia e per la Sicilia. Grazie al nostro lavoro a Bruxelles, il Governo ha potuto impugnare un regolamento vessatorio per un settore fondamentale – afferma Tardino – Già in passato avevo sottolineato i costi e le difficoltà che questo regolamento europeo imponeva ai nostri pescatori e, di concerto con il partito anche a seguito di incontri con le marinerie siciliane, mi ero fatta portavoce della necessità di fermare questa sciagurata proposta europea“.
“Il ricorso del Governo contro questo regolamento – conclude Tardino – è un passo importante per riaffermare il nostro sostegno al settore ittico e per tutelare l’attività dei pescatori italiani, una categoria che non va criminalizzata, come spesso accade in Europa, ma che merita tutto il nostro rispetto“.