Riforma porti, Rixi: “Imminente incontro con i sindacati. Rilanciare sistema mediterraneo” CLICCA PER IL VIDEO
“Stiamo cercando un dialogo con tutte le comunità portuali e i cluster marittimi. Le esigenze negli ultimi 20 anni sono cambiate e una riforma è necessaria per adeguare tutti porti italiani. La piattaforma logistica italiana è importantissima per il nostro sistema industriale ed economico. Sulla base di questo, nei prossimi mesi, il Ministero aprirà delle interlocuzioni che porteranno pian piano a strutturare una riforma che permetterà di ritornare a parlare di politica marittima nel nostro paese“. Sono queste le parole del Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, che intervistato in esclusiva da Siciliammare.it ha risposto ad alcune domande in merito alla stesura della nuova riforma dei porti. Ieri, il Viceministro ha preso parte all’evento “Infrastrutture e cultura: il ruolo del porto per lo sviluppo di un territorio”, svolto al Cruise Terminal di Palermo.
Rixi ha anticipato l’incontro imminente con i sindacati, fissato già per la prossima settimana. Tanti saranno i punti e i temi presi in esame: sicurezza, impatto ambientale, canoni concessionari, digitalizzazione e territorialità.
Ma la sfida più complessa sarà quella rivolta al futuro: “Dobbiamo adeguare i porti italiani non solo alle esigenze del 2023 ma anche a quelle del 2030. Più avanti tratteremo anche il tema della ricostruzione della governance, per dare dunque maggiore flessibilità ai porti, permettendo anche di fare più opere contemporaneamente. Palermo è un esempio di un’autorità portuale che negli ultimi anni, anche grazie agli investimenti dello Stato, è diventata dinamica“.
Sulla digitalizzazione “si è parlato tantissimo e non si è fatto molto. Adesso c’è una piattaforma nazionale che dovrà far convergere tutti i porti a un’interscambiabilità dei dati. In alcuni porti siamo avanti, in alcuni meno. Bisogna che le buone pratiche di un porto contaminino gli altri: per questo c’è la necessità di una regia e di una maggiore attenzione rispetto ad alcuni processi evolutivi, che finora non sono stati ordinati. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno anche di norme che permettano la condivisioni di alcune esperienze positive“.
Differenza tra porti del sud e porti del nord? “Vero fino ad un certo punto. Le vocazioni sono diverse e spesso sono diverse da scalo a scalo. Ogni realtà deve trovare la propria vocazione e crederci. Un esempio ne è Palermo che nei prossimi anni supererà alcune regioni del centro e del nord Italia per numero di crocieristi. Le scelte devono essere visionarie e condivise. Non vedo alcuni porti che potranno avere più sviluppo degli altri. Il tema vero è che alcune realtà fino a ieri non si accorgevano di essere affacciate sul mare“.
Rixi ha fatto il punto anche sull’Europa, la centralità del Mediterraneo e il ruolo che in questi anni l’Italia ha svolto. Il Viceministro si dice convinto sul fatto che l’UE accoglierà in maniera positiva le novità già pronte sul tavolo, ma solo se “non ci sarà quella tecnica tutta italiana di litigare tra di noi per lasciare poi ampi spazi ai nostri avversari, dal punto di vista commerciale. Il paese deve essere unito nelle scelte e deve valorizzare le proprie differenze. Il Mezzogiorno, e in particolare le Isole, possono diventare degli hub portuali importanti per rilanciare un sistema mediterraneo a cui spesso l’Europa dedica poche risorse“.