Rixi: “Potenziare porti e capacità intermodali”
“Il nostro sistema logistico deve sfruttare le ricchezze di un mare, il Mediterraneo, che sebbene rappresenti appena il 3% della superficie terrestre, vede transitare il 25% del traffico mondiale, e probabilmente nei prossimi anni, con lo sviluppo del continente africano, arriverà al 35%. E’ chiaro che questo vuol dire potenziare una serie di infrastrutture portuali ma anche la nostra capacità intermodale“. Lo ha detto il viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi aprendo i lavori della seconda edizione di ShipMag Colloquia, in corso a Livorno.
L’evento, intitolato “Investire nello shipping, guardare al futuro”, vede fra gli ospiti i presidenti delle Autorità di sistema portuale di Genova (Paolo Signorini), La Spezia/Marina di Carrara (Mario Sommariva) e Livorno-Piombino (Luciano Guerrieri) e alcuni dei principali operatori marittimo-portuali del Paese.
“Andiamo verso una rivisitazione infrastrutturale di un sistema particolarmente complesso – ha continuato Rixi – Penso a un sistema di interporti altamente automatizzati e capaci di soddisfare le domande degli operatori, ma anche al miglioramento di una connettività ferroviaria, stradale e autostradale. Ecco perché stiamo puntando a completare i grandi corridoi europei, senza dimenticare però le opere dell’ultimo miglio e la riprogrammazione del Pnrr: noi intendiamo, e lo dico in maniera molto chiara, utilizzare fino all’ultimo euro dei fondi che ci sono stati dati“.
Per il sottosegretario “su uno strumento finanziario di durata quinquennale è chiaro però che possiamo fare solo interventi di completamento e ‘aggiustamento’ delle grandi direttrici, ma non certo programmare opere che necessitano di 10 o 20 anni di lavori. Per questo stiamo riprogrammando alcuni interventi“.
“Lo sviluppo integrato della catena logistica – ha continuato Rixi, rispondendo alle domande del direttore di ShipMag Teodoro Chiarelli – nei piani del Mit, deve tenere conto del benessere e del miglioramento della qualità della vita delle aree interessate agli investimenti. Siamo molto attenti a questo tema, non a caso stiamo lanciando opere di grande respiro come il ponte sullo Stretto, che non è un ponte che collega Messina alla Calabria, ma un’opera che vuole cambiare il paradigma di percezione del nostro Paese a livello mondiale“.