Scambio quote di CO2, Confitarma chiede la deroga: “Esentare Autostrade del mare e cabotaggio con isole”

Confitarma guarda con molto interesse ma anche con preoccupazione agli sviluppi dell’applicazione allo shipping del sistema europeo di scambio delle quote di emissione Ets. Ribadisce anche la necessità di esentare le linee di Autostrade del mare e quelle di cabotaggio con tutte le isole, incluse le maggiori, non solo quelle con meno di 200.000 abitanti come è oggi“. Mario Mattioli, presidente di Confitarma, ha ribadito le perplessità sull’inclusione del settore marittimo a partire dal 2024 nel sistema di scambio delle quote di emissione Ets intervenendo al workshop “Eu Ets-2024 Eu Emission trading system” organizzato dal Gruppo giovani armatori in collaborazione con BRS shipbrokers group.

Dal 2024 armatori e charterer dovranno acquistare e trasferire permessi di CO2 per ogni tonnellata di gas serra rilasciata nell’atmosfera durante un anno solare. “Dal 2018 le navi sopra 5.000 tonnellate di stazza lorda che fanno scalo nei porti dell’Ue, della Norvegia o dell’Islanda devono monitorare e segnalare le proprie emissioni di CO2 alle autorità europee – spiega una nota di Confitarma –. Dal 2024 in poi, queste navi saranno incluse nel sistema europeo di scambio di quote di emissione dove dovranno acquistare quote europee (1 quota di emissione europea, Eua, equivale ad 1 tonnellata di CO2equivalente) e restituirle agli Stati membri“.

C’è un calendario per un’inclusione graduale del sistema marittimo, con un sistema di percentuali di emissioni e sconti previsti. Ma preoccupa il costo. “L’impatto della direttiva Ets per il settore marittimo sarà notevole soprattutto a causa dell’elevato prezzo di 1 Eua oggi (circa 93 eur/t)” spiegano da Confitarma e facendo i conti “un classico viaggio Sarroch-Genova potrebbe costare circa un 62% più nel 2026 rispetto ad oggi“.

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