Scoppia il caso per il primo maxi allevamento di polpi: “Pratiche crudeli e dannose”. Ecco cosa è successo

Aprirà a Las Palmas, in Spagna, il primo allevamento di polpi al mondo finalizzato al consumo umano. La notizia ha subito scatenato le polemiche, soprattutto dal mondo scientifico e delle associazioni animaliste, per le modalità “crudeli” e “contro natura” di allevamento e macellazione

Secondo quanto appreso dalla BBC, la multinazionale spagnola Nueva Pescanova sta pianificando l’allevamento di circa un milione di polpi all’anno per il consumo umano alle Canarie, prevedendo di contenere gli esemplari della specie Octopus vulgaris in un edificio di due piani nel porto di Las Palmas, a Gran Canaria, all’interno di circa 1.000 vasche, per poi macellarli in contenitori di acqua a -3 °C. e garantire una produzione di circa 3.000 tonnellate. I polpi verrebbero allevati in un sistema di acquacoltura su terraferma e confinati in vasche sottomarine affollatissime. Queste creature sono solitarie in natura e un tale sistema non farebbe altro che aumentare il rischio di aggressioni e possibili episodi di cannibalismo.

Secondo il rapporto Octopus Factory Farming: A Recipe for Disaster di Compassion in World Farming del 2021, i test sperimentali per l’allevamento dei polpi indicherebbero un tasso di mortalità in pari circa al 20%. Questo vuol dire che 1 esemplare su 5 non sopravvivrebbe all’intero ciclo produttivo

I legislatori dello stato americano di Washington hanno proposto di vietare la pratica prima ancora che inizi ma la Spagna sembrata ormai favorevole.

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