Marittimi: “Second Life” a terra grazie a un software
La grande maggioranza dei marittimi (oltre l’80% in media), dopo 10-15 anni di lavoro a bordo delle navi, vorrebbe sbarcare per trovare un impiego a terra, ma non sempre è facile valorizzare le competenze acquisite per mare nei contesti lavorativi tradizionali. In loro aiuto, però, potrebbe arrivare un software, messo a punto dagli esperti dell’Università di Genova nell’ambito del progetto ‘Second Life’, che fa riferimento alla seconda vita professionale dei lavoratori marittimi.
L’idea è partita dalla Fit-Cisl, che si è rivolta all’ITF (International Transport Workers’ Federation), il sindacato internazionale dei marittimi, “a cui – ha spiegato Remo di Fiore, membro dell’esecutivo ITF in quota Fit-Cisl, in occasione della presentazione dell’iniziativa – abbiamo chiesto di finanziare questo progetto di ricerca, mirato a comprendere come aiutare e accompagnare i lavoratori del mare nel loro passaggio dalla vita professionale di bordo a quella di terra, oggi non sempre facile e immediato”.
L’ITF, rappresentato per l’occasione da Luca Tommasi, ha accettato e la ricerca è stata affidata al CIELI, il Centro di Eccellenza sulla Logistica, i Trasporti e le Infrastrutture dell’Università di Genova, guidato dal Professor Enrico Musso, che ha sottoposto un questionario a circa 700 marittimi italiani grazie alla collaborazione diretta di ESA Group, società genovese guidata da Gian Enzo Duci e specializzata nella gestione degli equipaggi. In base ai dati raccolti, come hanno spiegato Francesco Parola e Giovanni Satta, docenti del Dipartimento di Economia e membri del CIELI, “emerge che l’83% degli intervistati, che erano quasi tutti maschi e con un età media di 36 anni, intende trovare lavoro a terra, ma solo il 23% ci è riuscito al momento”.
Esistono quindi delle difficoltà oggettive, e i ricercatori del CIELI hanno messo a punto un software che potrebbe aiutare i marittimi a superarle: “Il sistema confronta le competenze del singolo lavoratore con quelle richieste dai profili terrestri, e individua le posizioni per la quali la coincidenza supera il 70%. Per queste figure vengono quindi indicate le carenze formative che il soggetto dovrebbe colmare per avere maggiori possibilità di assunzione”.
Al momento il programma si ferma qua, ma nelle intenzioni dei ricercatori c’è quella di svilupparlo ulteriormente rendendolo in grado di indicare all’utente in modo puntuale quali corsi di formazione seguire per colmare le eventuali lacune.