Snapchat cresce, i creator arrancano

Snapchat cresce, i creator arrancano
di Giuseppe Miccoli
Snapchat ha raggiunto un nuovo traguardo: 800 milioni di utenti attivi mensili. Una cifra che lo consacra come uno dei protagonisti più longevi del panorama social, nonostante i colossi come TikTok e Instagram sembrino dominare la scena.
L’app del fantasmino giallo continua a essere particolarmente amata dai più giovani, grazie a un mix ben calibrato di leggerezza, contenuti effimeri, filtri creativi e – soprattutto – un ambiente percepito come meno tossico rispetto ad altri spazi digitali.
Ma dietro i numeri da record si cela una realtà più sfumata, che riguarda i veri protagonisti dell’ecosistema social: i creator.
Secondo un recente sondaggio di Kajabi, il 96% dei creatori di contenuti guadagna meno di 100.000 dollari all’anno.
E per la maggior parte, si parla di molto meno.
Altro che jet privati, sponsorizzazioni milionarie e sogni digitali: la “creator economy”, che viene spesso raccontata come terreno fertile per l’imprenditoria individuale, somiglia sempre più a un sistema dove pochi guadagnano moltissimo e moltissimi quasi niente.
La crescita delle piattaforme non si traduce automaticamente in opportunità economiche sostenibili.
L’attenzione è monetizzata dalle aziende, non sempre redistribuita ai creator.
Gli algoritmi cambiano le regole del gioco senza preavviso. Le visualizzazioni non garantiscono un ritorno economico. E la pressione per rimanere visibili è costante.
In questo scenario, Snapchat si trova in una posizione potenzialmente interessante: può offrire strumenti più equi, investire nella valorizzazione dei creator minori, costruire un modello più sostenibile.
Ma lo farà?
La vera sfida, oggi, non è più solo crescere in termini di utenti, ma creare un ecosistema che non si limiti a “usare” i creatori, ma che li supporti, li tuteli, li valorizzi.
La creator economy ha bisogno di più equità, più trasparenza, più tutele.
Perché senza creator, i social sono solo piattaforme vuote. E i numeri, per quanto grandi, smettono presto di avere senso.