Se per un giorno fossimo obbligati a usare esclusivamente un Nokia 3330, la vita digitale rallenterebbe drasticamente. Dimenticate foto ad alta risoluzione, niente vocali interminabili né messaggi istantanei. Le notifiche sarebbero ridotte a un semplice bip: una pace dimenticata, ma anche un potenziale disagio. Sapremmo gestire l’ansia da disconnessione? Riusciremmo ad attendere l’autobus o il caffè senza rifugiarci nei social network?

Forse scopriremmo di avere più tempo per riflettere, parlare con chi ci è accanto, osservare ciò che ci circonda. Probabilmente, saremmo inizialmente smarriti, disorientati. Ma dopo poche ore, quella “vecchia” tecnologia ci insegnerebbe qualcosa che abbiamo perso: il valore della lentezza, della concentrazione. Una giornata con il Nokia 3330 potrebbe non solo metterci alla prova, ma mostrarci quanto siamo dipendenti dal presente, facendoci rivalutare ciò che abbiamo scordato lungo la strada.

Del resto, se per anni siamo sopravvissuti con questi telefoni, perché non dovremmo riuscirci adesso?

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