Al via lavori per nuovi locali della Soprintendenza del Mare, Samonà: “Iniziativa molto importante”
Prendono il via nei locali dell’Ex Istituto Roosevelt di Palermo, i lavori per di ristrutturazione del piano terra del padiglione Tresca dove, grazie ad un accordo tra l’assessorato dei regionale dei Beni Culturali e quello del Territorio e Ambiente con l’ARPA, saranno realizzati uffici e laboratori della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana destinati alla documentazione, informatizzazione e promozione dei beni culturali marini siciliani.
I lavori, per circa 680 mila euro con risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014/2020 – Patto per Sicilia, saranno effettuati dalla Damiga srl di Alcamo (TP) che li realizzerà nel tempo contrattuale di un anno.
Il progetto, portato avanti insieme all’ARPA- Agenzia regionale per la Tutela Ambientale, che ha concesso in uso parte dei propri locali, realizza l’obiettivo di coordinare l’azione tra istituzioni nell’ambito della ricerca congiunta relativamente al patrimonio sommerso, con un approccio interdisciplinare.
“Con la consegna dei lavori di ristrutturazione del padiglione Tresca – sottolinea l’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – si avvia il processo di realizzazione di una struttura, tecnologicamente avanzata, che si occupi della gestione dei reperti provenienti dal mare. Si tratta di un’iniziativa molto importante che nasce dalla collaborazione tra l’assessorato dei Beni Culturali e quello del Territorio e Ambiente e che qualifica ancora di più l’azione della Soprintendenza del Mare, ottimizzando la collaborazione con l’ARPA Sicilia grazie alla quale, già negli scorsi mesi, è stato possibile individuare il relitto della nave romana di Isola delle Femmine. É un significativo passo avanti – evidenzia l’assessore Samonà – nella ricerca legata alle indagini archeologiche sommerse che pone ancora una volta la Sicilia in posizione di avanguardia a livello nazionale e internazionale”.
Nella nuova struttura sarà realizzato un laboratorio per il primo intervento di restauro dei beni culturali provenienti dal mare, un laboratorio SIT/GIS per la implementazione e la modernizzazione del già esistente sistema informativo della Soprintendenza del Mare, un laboratorio diagnostico e di archeometria, dotato delle attrezzature necessarie all’identificazione dei materiali, per un più rapido e mirato intervento conservativo dei beni recuperati.
Sempre nell’ambito del progetto saranno effettuate ricerche strumentali in alcune aree sensibili della costa della Regione Siciliana al fine di aumentare la conoscenza del patrimonio sommerso.
“La sinergia fra assessori nel governo Musumeci – dichiara l’assessore del Territorio e Ambiente, Salvatore Cordaro – è pratica quotidiana di buona amministrazione. Abbiamo accolto con favore l’iniziativa dei Beni Culturali e, nello specifico, della Soprintendenza del Mare attraverso un’azione che si inserisce nel percorso di strutturazione del polo di ricerca ambientale, che proietterà la Sicilia al top in tema di sviluppo sostenibile e biodiversità”.
Ultimati i lavori, la nuova struttura della Soprintendenza del Mare sarà dotata delle attrezzature necessarie alle ricerche sottomarine quali droni subacquei, AUV – veri e propri robot autonomi in grado di analizzare il fondale riportando le immagini a bordo – ma anche la realizzazione di una piccola sala conferenze che verrà utilizzata come aula didattica, un magazzino dove saranno catalogati e conservati i reperti e che sarà visitabile, un piccolo museo per le mostre temporanee dei beni recuperati.
Per la Soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni – “Con l’avvio dei lavori finalmente si avvera un sogno che Sebastiano Tusa ha rincorso per vent’anni tra innumerevoli difficoltà e che personalmente ho portato avanti con grande impegno. Un progetto che fa compiere alla Sicilia un significativo passo avanti nello studio, nella valorizzazione e gestione del patrimonio sommerso”.