Sorprendono ancora i fondali di Pantelleria: scoperta zona ricca di anfore antiche
E’ stata individuata nei fondali di Pantelleria una zona di concentrazione di anfore che coprono un ampio ventaglio cronologico. I reperti identificati saranno inseriti nel database del Sistema informativo territoriale della Soprintendenza del mare della Regione Siciliana.
“Gli interventi di tutela e monitoraggio del patrimonio culturale subacqueo – sottolinea l’assessore dei Beni culturali Elvira Amata – sono frutto della collaborazione continuativa tra le forze dell’ordine che operano in mare: Guardia costiera, Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia di Stato e gli uffici dell’assessorato. Una sinergia importante e preziosa grazie alla quale quotidianamente si porta avanti un’azione di tutela e vigilanza che preserva il nostro ricco patrimonio sia in terra che in mare“.
La scoperta è avvenuta grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, che hanno svolto nelle scorse settimane una campagna di verifica e controllo dei Beni culturali sommersi nei fondali dell’isola di Pantelleria.
Il 3° Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera, comandato da Sebastiano Sgroi, ha effettuato una serie di prospezioni subacquee con l’utilizzo di un ROV (un robot subacqueo filoguidato) nei fondali che vanno da Cala Cottone fino a Cala Tramontana, nella parte settentrionale dell’isola. Con la supervisione scientifica della Soprintendenza del Mare, è stato indagato il fondale che va dai 50 ai 100 metri di profondità.
Nel corso delle operazioni sono stati controllati i siti archeologici già individuati negli anni scorsi, una necessaria attività di monitoraggio periodico che consente di verificare lo stato di salute dei siti sommersi. Durante le prospezioni subacquee, grazie al ROV, è stata individuata una zona di concentrazione di anfore che coprono un ampio ventaglio cronologico. I reperti identificati verranno inseriti nel data base del Sistema Informativo Territoriale della Soprintendenza, per aggiungere ulteriori dati scientifici allo studio dei fondali panteschi nei quali, in questi anni, sono state scoperte numerose evidenze archeologiche che testimoniano la frequentazione dell’isola fin dai tempi più remoti.
“Un sentito ringraziamento – dichiara il Soprintendente del Mare Ferdinando Maurici – va al 3° Nucleo Operatori Subacquei della Guardia Costiera che con i suoi uomini, mezzi e tecnologie, ha reso possibile il controllo e il monitoraggio dei siti archeologici sommersi di Pantelleria. Un valido aiuto nella difficile azione di ricerca e controllo del patrimonio subacqueo, che necessita di una costante attenzione per la sua tutela“.